La Ragione – 13 giugno 2023.
Il consiglio dato dal pubblico ministero Letizia Mannella sul caso di Giulia Tramontano, la ragazza di Senago (Milano) incinta al settimo mese e ammazzata dal suo compagno, rischia di far arrivare un messaggio sbagliato. Ossia. La pm ha consigliato alla donne di non andare all’ultimo appuntamento. Ma quale sarebbe esattamente l’ultimo appuntamento? Questo consiglio, seppure nella sua saggezza, è pericoloso perché sposta l’asse della colpevolezza sulle donne. La colpa sarebbe di quelle che ci sono andate all’ultimo appuntamento.
Ora il problema, di per sé, non è l’ultimo appuntamento. Il tormento è che i rapporti sono sempre più fragili. Si fondano su personalità problematiche. Ci rapportiamo, a volte, con persone così talmente deboli e concentrate solo su se stesse che le volontà dell’altro diverso da me, passano in secondo piano. Questo accade sia da parte degli uomini che delle donne. Il caso di Giulia Tramontano è di una bruttezza immonda. Di una brutalità efferata. Ma fortunatamente non si chiamano tutti Alessandro Impagnatiello. Ci sono violenze che si ripetono nel tempo, largamente e consapevolmente sottaciute. Come le aggressioni delle donne verso gli uomini. Di queste non si parla minimamente. “Nel 2021 – scrive l’Istat – gli omicidi risultano in lieve calo, ne sono stati commessi 303 (315 nel 2019, 286 nel 2020). In 184 casi le vittime sono uomini e in 119 sono donne. Si arresta il calo degli omicidi di donne e sono in lieve aumento quelli di uomini, che erano invece diminuiti nel 2020 (170)”. Letto così uno pensa quindi che gli omicidi delle donne siano in calo. La differenza però è che quei 184 uomini sono stati uccisi non solo da donne ma anche da altrettanti uomini. E infatti poi l’Istat continua. “Le vittime uccise in una relazione di coppia o in famiglia sono 139 (45,9% del totale), 39 uomini e 100 donne. Il 58,8% delle donne è vittima di un partner o ex partner”. Questo a prova del fatto che ormai la violenza in famiglia dilaga ovunque. Tra le violenze psicologiche denunciate dall’89% degli uomini-padri, al primo posto figurano le azioni o la minaccia di azioni finalizzate alla sottrazione dei figli in seguito alla separazione e non mancano episodi di stalking. Non solo, da parte delle donne è molto diffuso il ricatto economico. Quando la vittima è la donna, se denuncia non trova tutela, protezione. Il problema è quel famoso: “dobbiamo coglierlo con le mani nel sacco”, dove in genere quando lo colgono significa che dentro al sacco ci sei finita tu.Dinanzi a questi meccanismi perversi, non sarà un mancato appuntamento a risolvere i problemi. Se qualcuno vuole farti fuori prima o poi ti raggiunge. Uomo o donna che sia.
Serenella Bettin