Uno spettacolo teatrale in una fabbrica di materassi

download (2)

Portare il teatro in una fabbrica di materassi si può.

E’ la prova di quanto è avvenuto il 29 marzo 2015 nella fabbrica di materassi Dormiflex di Santa Maria di Sala. Leader europeo nel settore dal 1993, ha ospitato la scena proprio su quei materassi dove una volta si nasceva e lo spettacolo è il celebre monologo di Giuliana Musso, “Nati in casa”. http://www.giulianamusso.it/portfolio-type/nati-in-casa/

Un tema scelto, quello del parto, alquanto insolito per il teatro, ma che anche all’interno di una ditta di materassi ha avuto un gran successo.

“Un enorme partecipazione” – dice Renzo Niero, il presidente di Echidna Cultura, l’associazione che organizza questa rassegna Paesaggio con Uomini. http://www.echidnacultura.it/project/paesaggio-con-uomini-2015/

“Nati in casa” è un monologo scritto dall’autrice e interprete Giuliana Musso e da Massimo Somaglino che nel 2001 ne ha curato la regia, e che conta già oltre 300 repliche.

Abbiamo chiesto all’attrice e autrice perché questo spettacolo continua a essere richiesto.

“La fortuna – spiega la Musso – si lega a tre aspetti. Il primo è che parlare di nascita coinvolge tutti perché racconta il legame primario della vita, il rapporto bambino – mamma. Poi é una sorta di denuncia civile perché in Italia il livello di medicalizzazione è molto alto e parlare della fisiologia del parto è qualcosa di cui c’è molto bisogno. Il parto non è una malattia. E poi perché è una narrazione semplice, che muove sentimenti positivi, si ride e ci si commuove”.

In Italia c’è ancora qualcuno che crede che il parto sia una malattia?

“Il parto – spiega la Musso – è più focalizzato sugli aspetti patologici della nascita e la medicina difensiva è una pratica diffusa al punto tale che in alcuni ospedali si fa sempre più fatica a riconoscere e determinare il confine tra fisiologia e patologia”.

Cosa comporta questo?

“Comporta una media dei parti cesarei nazionali del 40% e questo non dipende dalle donne ma dalla cultura medica che viene loro proposta. Ci sono dei parti cesarei che sono salvavita e altri inutili”.

Una donna che vuole diventare mamma o una mamma con in grembo il proprio figlio cosa dovrebbe aspettarsi da questo spettacolo?

“Spero – dice la Musso – che questo spettacolo serva a offrire un’immagine della nascita più reale perché anche solo cambiando l’immaginario, si possono cambiare le cose. Bisogna riuscire ad accettare la realtà complessa e il fatto che non è detto che il parto molto medicalizzato sia più sicuro di quello naturale. La nascita ha a che fare con la qualità delle relazioni che si generano tra la partoriente e chi la assiste, ha a che fare con l’intelligenza emotiva e con la capacità empatica”.

Di questo dobbiamo rendercene conto.

S.Bett