È tutto un grande enorme bordello. Io in questi giorni osservo. Ascolto. Guardo. Parlo con i medici. Raccolgo le testimonianze. Non mi incazzo. Non ne vale la pena. Non ne vale più la pena. Perché mi sto accorgendo di come sia tutto un grande enorme bordello. Alla faccia della sanità che va bene.
Allora volevo dire una cosa.
Stamattina osservavo i medici di base in un ambulatorio. Si stanno facendo il mazzo. La gente poi è diventata così talmente tanto maleducata che nemmeno si accorge di superare i limiti. Stamattina due in coda dal medico, due donne, si sono messe a bisticciare perché una era arrivata cinque minuti dopo l’orario delle ricette. Questa era pensionata povera, aveva bisogno di una ricetta, e una donna sulla quarantina, un’ oca giuliva fondamentalmente, le ha detto parole dicendole che lei non è in pensione, che lei deve andare a lavorare e che una arriva cinque minuti dopo l’orario delle ricette, lei arriva al lavoro in ritardo. Cosa ti cambia. Cosa cazzo minchia ti cambia in questo mondo se arrivi al lavoro cinque minuti dopo, quando c’è chi lotta sulle corsie degli ospedali ogni giorno. Cosa ti cambia.
I medici di base non sanno che fare. Al paese dei miei hanno messo un cartello, con scritto che non si accettano pazienti prima delle dieci non perché il medico si stia grattando ma perché prima delle dieci è il tempo delle telefonate e della sanificazione. Per distogliere i pazienti a piazzarsi davanti la porta, sul cartello ci sta perfino scritto che si può anche fare a meno di battere insistentemente sulla porta perché quello non è il tempo delle visite. Qui accade anche questo. La gente si piazza davanti la porta dell’ambulatorio e inizia a battere battere battere a più non posso. Come fossimo al bar. Come fossimo nel Far West. Voi ve lo immaginate lo scenario in un paesino di campagna con l’anziano che batte sulla porta di legno con i pugni perché vuole essere visitato. Manzoni non ci era andato lontano. Manzoni ci aveva azzeccato. Manzoni su tante cose ci aveva indovinato. Io I Promessi Sposi ve li farei rileggere a più non posso.
Allora dicevo i medici di base non sanno che fare. Si trovano a gestire le telefonate. A visitare in pausa caffè. A dover gestire potenziali pazienti covid da pazienti covid per davvero. Chiunque arriva in ambulatorio può essere un infetto. Si trovano anche a dover fare i tamponi. A doverli eseguire nell’auto magari lì davanti al comune con la gente che ti guarda.
E tutto perché in otto cazzo di mesi il sistema sanitario non é stato in grado di prevedere che ci fosse un numero unico. Un numero per provincia. Un call center. Un centro che facesse test rapidi per tutti. Perché un medico di base che esegue i tamponi, quanto tempo impiega per vestirsi? Quanto per svestirsi? E dopo essersi svestito, cosa fa? Visita i pazienti normali? Capite che sono anche fin troppo bravi. Che così non va. Che così non va bene.
Con la gente maleducata poi che prenderei a testate e a gomitate. Uno di questi giorni lo faccio. L’educazione prima di tutto.
I medici in corsia poi. In Veneto ne mancano 1300. Di infermieri ne mancano oltre 2 mila. È tutto un grande enorme bordello. Cosa avete pensato in questi mesi, quando sapevate che la seconda ondata sarebbe arrivata? Cosa? Cosa avete pensato quando anziché mandare medici e assumerne altri avete lasciato i buchi? Cosa avete pensato a quando dovevate dividere gli ospedali e creare degli ingressi separati? Cosa? Parlo con medici che non sanno dove mettere i pazienti. Perché se arriva uno gli devono fare tampone. E i tamponi li processano fino alle 16. Mica te lo dicono questo. E se uno arriva alle 17. Ti processano il giorno dopo. E intanto dove lo mettono? Con i positivi? Con i negativi? E se è positivo e infetta i negativi? E se è negativo e viene infettato dai positivi? Che succede? Cosa? Dove lo si mette?
Fuori degli ospedali in Veneto, riapriranno le tende da campo. Anzi forse in qualcuno ci sono pure già.
I medici dicono che non ci sono più posti. Ma il direttore sanitario di Treviso ha dichiarato che sono ricoveri sociali, cioè persone che non dovrebbero essere ricoverate ma le mettono lì perché a casa non possono stare isolate.
È tutto un grande enorme bordello.
Le terapie intensive dicono siano al limite. Gli ospedali sono al collasso. I pazienti come pacchi vengono trasferiti da un ospedale all’altro. I medici chiedono il lockdown nazionale.
La gente va al pronto soccorso anche per un raffreddore. Hanno creato il panico. Hanno infettato il cervello di tutti.
Le prestazioni mediche, quelle che dovevano essere elargite, o le altre ordinarie operazioni chirurgiche, sono state sospese. A una mia amica hanno chiamato a casa ieri per dire che la visita era stata annullata. Vige e vince l’emergenza. Una persona viene curata ora solo se ha un infarto o se fa un incidente. Il che non è assolutamente normale in un Paese che come diritto fondamentale professa la Salute. La Salute capite.
Ora in tutto questo bordello. In tutto caos, mi chiedo a che minchia hanno pensato tutti quanti, quando in otto mesi non sono stati in grado di aumentare posti letto, di prevedere ospedali separati, di prevedere un servizio che rispondesse 24 ore su 24, tamponi rapidi, test per tutti, tracciamento degli infetti.
A una mia amica positiva al virus hanno detto che siccome i contatti che aveva avuto erano di un’altra provincia, un’altra Ulss, allora meglio far finta di niente, meglio non scrivere niente. Meglio dire: “ok scriviamo che non hai avuto contatti”.
Questo è il modello Italia. Questo è l’Italia che fa esempio. Speranza ha scritto un libro: “ecco come guariremo”. Speranza non capisce una sega. Perché queste sono le condizioni in cui i medici sono costretti a lavorare. I medici sì. I medici. Quelli che a marzo chiamavate eroi e ora distruggete loro le auto. Pezzenti che non siete altro. Quelli che avevate promesso loro l’aumento degli stipendi e ci sono medici giovani che rischiano la vita per un contratto a gettone che passato il periodo covid ci si puliscono il culo.
Ma lo Stato c’è ti diranno. Il governo c’è.
Siamo consapevoli. L’Italia è pronta.
Allora sì, questo è il sistema Italia da prendere come esempio. Per andare a fareinculo è perfetto.

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