La quiete del mare la conoscono in pochi.
Solo chi è nato al mare, o ha il mare dentro di sé, sa cosa vuol dire. Lasciarsi trasportare dalle onde. Non sentire il mal di mare perché il mal di mare è la linea perfetta del tuo vivere.
Il tuo bene. La tua salvezza.
Sentire la brezza marina che ti scompiglia e ti inumidisce i capelli. Farteli spettinare. E pregare che te li spettini più forte. Sentite il freddo che ti penetra le ossa. La brina che si deposita sui polpastrelli. Volgere lo sguardo all’orizzonte e vedere nient’altro che una distesa fitta di acqua che fa l’amore con la nebbia. Si fonde in essa. Si confonde. Si amalgama in un tutt’uno con il cielo. I pali di legno che escono dall’acqua che ti fanno intravedere la via. Alzare lo sguardo al cielo. Respirarne la quiete. E sentire che questo era quello che hai sempre sognato. Nell’attesa che finisca il giorno. Arrivi la sera e lasciarti cullare dalle onde di un letto caldo. Chiudere gli occhi. Respirare a pieni polmoni. Quell’acqua che sa di Mare.
Quel profumo di libertà, irrequietezza e ribellione che sempre ti salva nella vita, e che solo chi ha il mare dentro di sé può comprendere.
sbetti
