Appare evidente come i ragazzi che protestano e scioperano perché chiedono le dimissioni del ministro Giuseppe Valditara abbiano trovato un altro “buon” motivo per non fare un tubo.
Questi se la girano e se la menano come vogliono. Praticamente è accaduto che a fronte delle scazzottate davanti il liceo Michelangelo di Firenze, la preside del liceo Da Vinci, tale Annalisa Savino – eletta neo paladina dei progressisti nell’attesa che Fedez e moglie finiscano la pausa di riflessione – abbia mandato una letterina bella bella ai suoi alunni, scritta con un italiano insulso, dove invita i ragazzi a far attenzione per il ritorno delle camicie nere e dove spiega, con un pressappochismo da bar del paese, che “il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone”, ma “è nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici”.
Ora. Io non so dove la preside abbia attinto le informazioni esposte in questa penosa e dolorante missiva – e mi spiace pensare che questa realtà così pericolosamente alla deriva di un ritorno fascista la veda soltanto lei. Poverina – ma probabilmente alla preside manca qualche passaggio storico di fondamentale importanza.
Questa è la versione dei fatti di sua santità preside, che oggi scopriamo già candidata col Pd – e non poteva essere altrimenti! – che si permette di scrivere e mandare una lettera agli alunni indottrinandoli e imbevendoli di qualsiasi bestialità le esca dalla mente e che si senta autorizzata a trasferirla sulla carta.
Ma sono anni che la scuola italiana è in mano alla sinistra. I ragazzi si bevono ogni genere di corbelleria imbevuta di politicamente corretto. Quando escono da lì sono talmente stuprati di perbenismo che ragionare col proprio cervello diventa pressoché impossibile.
Allora Valditara che fa il ministro e che – come recita la Costituzione, dato che sempre la nominate! Studiatevela! Leggetela! Imparatela! Capitela! – con il governo fornisce l’indirizzo politico, ha cercato di riportare la gente con i piedi per terra. Frenando per un attimo la preside. Anche perché scusate ma definire il nuovo governo “disgustoso rigurgito”, non pare proprio carino.
Alle parole di Valditara aiuto aiuto. Ne è emersa bolgia studentesca e un’orgia politicamente corretta degna dagli anni di piombo. #Valditaradimettiti era l’hashtag di tendenza. Seguito a ruota come si seguono gli imbecilli da “graziepresidesavino.
Gli studenti e i politici arcobaleno, che ormai trovano accordo solo sul fantomatico ritorno del fascismo, se la sono presa a male perché il ministro Valditara avrebbe condannato la preside e non gli studenti di destra. Peccato però che la cosa sia andata un po’ diversamente e che siano stati i collettivi di sinistra a impedire ai gruppi di destra di fare volantinaggio. Ma questo a preside e compagnia cantante e traballante non interessa.
E allora vorrei dire alla Savino una cosa.
L’altro giorno a Treviso, in una scuola, due ragazzetti stranieri sono venuti a parole. Poi, per finire, uno ha tirato fuori un coltello e per una monetina di caffè l’ha piantato nell’addome del compagno che è finito in ospedale.
Il fascismo, cara preside, è morto e sepolto, nelle scuole ci sono ben altri problemi.
E questi sì nascono nei marciapiedi.
#sbetti
