Tutti indignati per La Russa, ma per Fedez che disprezza i gay no

Davvero non mi capacito di come tutti si indignino per le dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa e nessuno che si indigni per Fedez che, denigrando gli omosessuali, si manifesta palesemente indignato se qualcuno gli chiede se sia gay.
Possibile che nessuno dica niente?
In sostanza è accaduto che nei giorni scorsi il presidente del senato La Russa, durante la trasmissione “Belve” in onda su Rai Due ha asserito che, per lui, avere un figlio gay sarebbe un dispiacere.
Ora, io davvero, perdonatemi, ma non capisco cosa ci sia di male in questo. Ognuno ha le sue preferenze.
Ci sono genitori per i quali il dispiacere può venire dal figlio che non ha studiato, da quello che non si è laureato, dalla figlia che si sposa col tipo che il padre le aveva detto di non frequentare, da quello che si veste come gli pare, da quello che vota a sinistra.
Io per dire, se avessi una figlia, e questa votasse Pd sarebbe per me una sconfitta, un dispiacere, ma sinceramente me ne frego altamente dato che ognuno è libero di votare chi gli pare.
Ma davvero non comprendo, il motivo di tanto clamore e scalpore.
Ignazio è stato anche costretto a chiarire che: “a una domanda specifica ho risposto che avere un figlio gay sarebbe un piccolo dispiacere, ma non un problema. Poi mi è capitato sul serio: uno dei miei figli andava allo stadio a vedere il Milan, e per me è stato un piccolo dispiacere, nulla di più”. Ma si sa che la gente funziona come con i comandi del forno a microonde. Molti non leggono le istruzioni credendosi arrivati, e si limitano a osservare il display fuori.
Oramai siamo arrivati al punto in cui i perbenisti progressisti paladini dei diritti di tutti, quelli che la mattina imbevono il cervello nel politicamente corretto, predicano la libertà, la fluidità, la liquidità, e poi ti impediscono di usare le parole italiane. Di servirti e nutrirti del nutrito e folto vocabolario Garzanti. Vedi alcuni vocaboli già bannati da tempo. O vedi alcune parole come grasso brutto nero eccetera eccetera.
Mi sembrano tanti piccoli zombi lobotomizzati che con la lingua di fuori si muovono tutti all’unisono in un’unica onda sempre più alla deriva. Davvero non mi capacito del perché La Russa abbia destato così tanta indignazione e invece Fedez no.
Non comprendo nemmeno come un paladino dei diritti di tutti, possa rivolgersi a un uomo in quel modo, Mario Giordano appunto, e sentirsi offeso se qualcuno gli chiede se sia come quelli che lui dice di tutelare e per i quali reclama la parità dei diritti.
Io i miei amici gay li considero tali e quali a me, quando ci parlo assieme poco mi importa se a questi piaccia la patata o il pisello, e mai mi offenderei se qualcuno si mettesse a indagare se io sia o no come loro.

sbetti