Perché tutti aprono e noi chiudiamo?

Sarei curiosa di sapere quanti morti hanno risparmiato gli evidenziatori non comprati duranti il lockdown. Vorrei dei dati certi. Qualora fosse possibile averli.
Se vi ricordate c’è stato un periodo durante il governo degli scappati di casa, dell’onorevole Giuseppe Conte, in cui nei supermercati erano apparsi quei tremendi cartelli bianchi o gialli, in cui si vietava di comprare quadernoni caramelle penne matite accessori per la casa mutande pigiami infradito, eccetera eccetera.
Solo la carta da culo era consentito portare a casa in abbondanza.
Ricordo anche che una volta litigai con una commessa di un supermercato perché dovevo assolutamente prendere una cosa per mia nipote e le dissi che siccome pagavo la merce, ed ero ancora capace di intendere e di volere per stabilire cosa servisse nella mia vita o meno, poteva anche chiamare i carabinieri, e non me ne sarebbe fregato poi molto.
La commessa credeva scherzassi. Ma io ero seria. Anzi le dissi: “Vuole che li chiami io?”. Ricordo ancora il suo volto. Mi guardò con fare inebetito. Tanto che dovetti dirle di darsi una mossa a decidere perché c’era la coda dietro.
Ricordo che mi fece passare. Senza battere ciglio. E tornai a casa con il regalo che mi serviva.
Idem un giorno in biblioteca. Non volevano farmi entrare. Perché si entrava solo su prenotazione. Dissi loro che io nelle biblioteche ci lavoro se devo fare ricerche e che mi stava impedendo di lavorare.
Ora ho letto invece da qualche parte che nell’ultimo Dpcm volevano regolare cosa avessero potuto comprare i vaccinati o meno. Ribadisco che io sono per l’obbligo vaccinale.
Insomma volevano regolare cosa avremmo potuto comprare. I giornali, i profumi, i biscotti, le caramelle, i quadernoni e gli evidenziatori non essendo beni di prima necessità, non si sarebbero potuti acquistare.
Invece i beni di prima necessità sì. Ora chi stabilisce quale sia un bene di prima necessità o meno, mi piacerebbe saperlo, dato che a me la pasta non piace e quindi preferisco una pizza.
Poi però, anzi fortunatamente, siccome abbiamo un governo più accorto del precedente (non si sa ancora per quanto), qualcuno deve aver messo loro una mano sulla coscienza e onde evitare il ritorno del “carta culo day”, il governo si è redento e ha tolto questo inutile divieto in stile Pravda che nemmeno nella Russia più comunista.
Il problema però rimane attuale.
E cioè perché se tutti ora allentano, l’Italia chiude? I contagi sono in calo. Le terapie intensive reggono. La variante Omicron è molto più contagiosa ma molto meno letale, che bisogno c’è di stringere ancora. Anche perché di fatto sta gente è già chiusa. Quando vado in giro per bar e ristoranti, cioè sempre, lo faccio per lavoro quotidianamente, perché il sentire della gente lo annusi al bar, lo respiri; mi viene la tristezza. Cioè questi sono aperti ma sono vuoti. Le scuole poi non ve ne parlo. Ogni genitore che incontro è in preda a una crisi di nervi. Alcune scuole calcolano i positivi come pare a loro. Se ci sono due positivi o se uno è da settimane che non va a scuola lo calcolano come positivo lo stesso e allora tutta la classe va in quarantena. In Veneto per dire su 30 mila classi, 15 mila sono colpiti dalle norme anti virus. Nelle aziende poi è un macello. L’Inail ha calcolato che di media un lavoratore sta a casa un mese.
C’è gente che non ha niente, eppure sta isolato.
Ora mi chiedo, ma onde evitare di tornare a comprare carta da gluteo come se piovesse, non sarebbe il caso di allentare un po’ le maglie?

#sbetti

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