
Sono cresciuta in un paese dove il mio vicino di banco la mattina alle dieci prendeva sonno perché alle quattro si era svegliato per andare nei campi.
Sono cresciuta in un paese dove la gente la mattina si spaccava la schiena nelle fabbriche, le industrie e le aziende.
Sono cresciuta in un paese dove la gente andava in campagna col far del giorno e tornava indietro col tramonto.
Nell’ambiente dove sono vissuta ho visto uomini farsi il sedere da mattina a sera, lavorare sotto il sole cocente o con la pioggia battente, al freddo, al gelo, o con l’afa che ti si incolla addosso e che ti cappia il collo.
Ho visto gente svegliarsi la mattina all’alba e iniziare un duro lavoro per portare a casa da mangiare.
Ho visto gente sputare sangue nei campi, nei cantieri. Fornai svegliarsi alle due e consegnare il pane sempre fresco.
Ho visto mio padre imprenditore che si svegliava la mattina alle cinque per essere sul posto di lavoro alle otto.
Gente partita da zero che si è fatta la gavetta, che sa cosa vuol dire mettere su mattone dopo mattone, gradino dopo gradino, tetto dopo tetto, casa dopo casa.
Ho visto gente piangere perché la sera non quadravano i conti. Perché le bollette erano troppe da pagare. Perché le fatture diventavano debiti, crediti emessi, mai riscossi, diventavano pensieri da non dormirci la notte.
Poi ho visto imprenditori dare da mangiare a famiglie intere e la sera ancora dopo mezzanotte stare lì sullo studio con la luce accesa per far quadrare i bilanci.
Avevano rispetto dei loro dipendenti. Sapevano cosa voleva dire lavorare.
Ma soprattutto ho visto gente mai mollare. Farsi in quattro. Crederci veramente in quello che faceva, in quello che sentiva, in quello che portava avanti.
Qui mi hanno insegnato ad avere cura delle cose. A credere nel lavoro. A portarne rispetto. Ad avere coraggio. A mettere tutto te stesso.
Un ambiente dove le cose te le dovevi sudare. Guadagnare. Crescere. Coltivare. Lavorarci con calma. Innaffiarle ogni giorno. Anche quando sbuffano e sembrano macchine vecchie scassate che si ingolfano.
Ma soprattutto sono cresciuta in un ambiente che parla di uomini. Di lavoratori. Di imprese. Di imprenditori.
Di gente che ce l’ha fatta perché credeva e crede nei sogni.
Così.
Come ci credo io.
Vi auguro buonanotte.