A Milano: slalom tra gli immigrati che dormono per terra

Milano è una città ormai completamente allo sbando. 

Basta scendere una mattina qualsiasi in stazione Centrale per imbattersi in pattuglie di immigrati che affollano la piazza antistante.

Masse di disperati con le bottiglie di birra in mano, tutti dotati di telefonini che sostano e bivaccano sulle panchine senza fare niente. Poi per ricaricare il telefono usano le prese di corrente disponibili ai bar della stazione. 

Se ti capita di tornare indietro la sera e sei da sola c’è da aver paura. Ma anche di giorno la percezione del timore non cambia. 

Devi stare attenta a non inciampare in qualche sacco di immondizie o in qualche bisognino o vomitata e sei costretta a scavalcare e fare gli slalom tra le file di immigrati che dormono per terra.

Il tuo percorso diventa una specie di corsa a ostacoli dove se ti va bene, tra commenti e sguardi minacciosi, riesci a raggiungere la stazione, e poi forse il treno, e se ti va male ti ritrovi con un coltello puntato al ventre. 

Non è la narrazione di un romanzo noir ambientato in una delle città più belle d’Italia, è la realtà.

E gli ultimi episodi accaduti lo dimostrano.

Lunedì sera intorno alle 17.30 – nemmeno troppo tardi – due immigrati, e non poteva essere altrimenti, a due passi dalla stazione Centrale, hanno colpito diverse persone con un taglierino per rapinarle. Un aggressore è poi finito al Fatebenefratelli in codice verde perché probabilmente ubriaco. Sei i feriti in totale, di cui due gravi. Un anziano, italiano, di 68 anni è stato colpito perché ha cercato di difendere una donna. 

Dopo questi episodi il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha detto che non c’è un’emergenza sicurezza. All’anima. 

Cosa altro, dopo risse, rapine, stupri di gruppo, deve accadere, perché ci sia?

Dati alla mano, Milano è la città con più reati in Italia.

E se prima era un ricettacolo di sbandati e poveracci, ora sta diventando un vero e proprio centro della micro criminalità organizzata. Del resto funziona così. 

I delinquenti prima si appollaiano in un posto, poi lo studiano, lo scrutano, si aggregano e quando capiscono che è terra di nessuno trovano terreno fertile e si organizzano. Dove non arriva lo Stato arriva la criminalità. Le cronache nere milanesi, anche se il sindaco Sala minimizza, sono ormai abbastanza ripetitive: scippi, rapine, aggressioni, furti, risse. 

Un servizio di Max Laudadio andato in onda su “Striscia la notizia” il 20 febbraio scorso, documenta proprio l’ormai fiorente “mercato della droga che alimenta quello dei furti e viceversa, dato che gli spacciatori accettano smartphone e laptop, senza badare alla provenienza, in cambio di dosi di cocaina, crack già cucinato, marijuana, eccetera”. E questo avviene tutto alla luce del sole. 

Infatti, nonostante i crescenti sforzi delle forze dell’ordine, i delinquenti continuano a combinarne di tutti i colori e a poco serve arrestarli, perché tanto vengono liberati.

Il capoluogo lombardo registra 5.985 reati all’anno ogni 100.000 abitanti, battendo Rimini e Torino (seconda e terza in classifica) nonché città come Roma, Napoli e Palermo. Il territorio milanese è il primo in Italia per densità di furti con destrezza e furti nei negozi e il secondo per rapine e furti con strappo. Nel 2021 per dire sono stati denunciati circa 95.300 furti, 3.350 rapine e 1.800 lesioni dolose. 

Ma veniamo alle zone più pericolose. È un mito ormai sfatato che a essere invase dalle delinquenza siano le periferie, anche il centro viene battuto. In Corso Como sono aumentate le rapine e i reati di spaccio. Sui Navigli sono impennati i furti. Le aggressioni di lunedì erano a pochi passi dalla Stazione Centrale, qui dove arrivano lavoratori, turisti, pendolari, uomini d’affari, dove ci sono sedi di uffici e istituzioni.

La porta d’entrata nella città della Madonnina, che speriamo che da lassù ci veda. 

Serenella Bettin

Questo pezzo è uscito su La Verità

La Verità 8 marzo 2023
Da Milano Today