Che tristezza essere considerati solo perché si ha la patata e non il pisello

Questa mattina ho letto in alcuni giornali che ci sarebbero dei comuni virtuosi per il solo fatto di avere più esseri umani dotati di patatina e non di pisello.
Ora. A me pare che questo non sia argomento di pregio. Anzi. Mi pare abbastanza svilente e immiserente questa cosa per cui si incensano dei comuni solo perché la maggioranza veste con la gonna. Che poi di questi tempi manco è detto.
Ma lo trovo anche degradante e miserevole soprattutto perché mi sembra che stia prendendo piede una sorta di sessismo al contrario. Gli uomini dovrebbero inviperirsi tutti. Scendere in piazza a protestare. Andare in giro lanciando assorbenti in faccia ai poliziotti.
E soprattutto mi rende vile nell’animo pensare di essere scelta non per il mio merito e per le mie capacità e ma perché quella volta sono nata con la vagina anziché anziché con il pene.
Questa non è volgarità scusate.
È una questione fisica. Che dipende da come mamma e babbo ci hanno fatto.
Ho letto di comuni dove ci sono il sindaco donna, il vice sindaco anche, il capogruppo anche e ancora, il presidente del consiglio idem, l’assessore pure. Solo il gatto che passa ogni mattina davanti il municipio pare sia maschio.
Ma ci sono amministrazioni comunali, so per certo, che hanno varato seppure in via non ufficiale, alcune direttive per fare in modo che la squadra sia per la maggior parte dotata del cromosoma XX e non YX.
Una volta una tizia scrisse a una redazione in cui lavoravo perché mi ero permessa di chiamarla consigliere anziché consigliera. Capite? I drammi della vita. Questa una mattina si era svegliata e ha perso tempo a scrivere sta boiata.
L’essere donna o uomo è un dato di fatto. È una questione di carne. Prettamente sessuale. Fisica. La donna deve essere apprezzata per la testa non per quello che ha in mezzo alle gambe. Quello che mi aveva chiesto di essere inserita come relatore a un convegno per coprire le quote rose, l’ho mandato al suo posto, che è quello dove la gente espleta i suoi bisogni fisiologici.
Se mi devo congratulare col presidente del Consiglio Meloni o con la neo diva del Pd Elly Schlein, mi congratulo per le loro capacità, non perché siano donne anziché uomini.
E davvero non capisco come una donna possa sentirsi gratificata solo perché qualcuno la apprezzi perché nata con il fiocco rosa. Nascere non è che sia una scelta. Ti capita. Se rimettiamo tutti i nostri meriti alle quota rosa è un po’ come dire che quel posto ce lo siamo guadagnate per fortuna.
Voi veramente volete questa roba? Ma poi per quale motivo un uomo, se capace, dovrebbe cedere il passo a un cervello femminile solo per far quadrare i conti tra i cromosomi?
Quale principio così imbecille sottostà a una posizione così sessista nei confronti del maschio?
E così mentre in Italia discutono su sindaco e sindaca e le donne si preparano a “smignottare” per la serata della festa della donna, in Iran lottano per andare a scuola.
Vedete voi.

sbetti