A Torino gli anarchici hanno sfasciato tutto. E ancora li difendono

Questa roba degli anarchici che si sono riversati nelle piazze di Torino sfasciando le vetrine e spaccando le bottiglie in faccia alla gente è una cosa di una gravità assoluta.
Ma guai a parlarne. Guai a dire che sono quattro imbecilli di estremisti dei collettivi di sinistra, dei centri sociali, che predicano libertà e democrazia e sfasciano le vetrine dei commercianti e le teste alla gente.
Guai a dirlo. Guai a dire che questo è il vero squadrismo. Questo è il vero fascismo. Ho ascoltato le parole di un leader anarchico che ha detto che per la morte di Cospito – qualora dovesse avvenire – qualcuno morirà per questo.
Robe raggelanti. Robe da far raggelare il sangue. Robe da rinchiudere quello che le ha dette.
A me fa impazzire tutta questa roba. Mi manda via di testa. Soprattutto perché la violenza a destra viene giustamente condannata. E quella a sinistra diventa una forma di libertà assoluta che non può essere violata.
Veramente non capisco come si possa essere tolleranti con questa gente, che niente ha da perdere, e che della violenza e della minaccia ne ha fatto i propri fondamenti, e anziché condannarla e sbatterla dentro, la si scorta e la si accompagna e quasi la si giustifica perché la libertà di espressione è sempre tutelata. Cospito è un terrorista.
Questi hanno minacciato di morte la gente. Non mi risulta che augurare alle persone di finire al camposanto rientri in una delle facoltà della libertà di espressione costituzionalmente previste.
Eppure. Eppure sabato scorso hanno sfasciato le vetrine. Sfasciato i negozi. Fatto di tutto. Assaltato le banche, compiuto atti vandalici nelle vie del centro. muri. Anche il santuario della Consolata è stato colpito da lanci di vernice, il sagrato imbrattato con una bestemmia e perfino l’obelisco di piazza Savoia è stato riempito di scritte. Un chilometro di devastazioni e incendi. Con tanto di lancio di molotov e bombe carta. Una di queste ha ferito un agente del reparto mobile di Milano, mentre una donna, operatore della polizia scientifica, è stata ferita alla mano da una bottiglia di vetro lanciata dagli invasati.
Ma state tranquilli rientra tutto libertà di espressione. Fino a quando non vi incendiano la macchina.

sbetti