La vicenda di Daniele Pelliciardi tirata fuori dalla Verità, uscita sulla trasmissione Fuori dal Coro – di cui i giornali locali non hanno esitato mezzo secondo ad attribuirsene la paternità – dimostra che in Italia se si vuole le cose si possono fare.
E poco contano i tempi per le pratiche burocratiche. I protocolli da seguire. Gli elefantiaci procedimenti con i moduli da compilare. Conta poco ”signora questa è la prassi”. “Mi dispiace si è sempre fatto così”.
Sono bastati un nostro articolo e un servizio a Fuori dal Coro per far sì che, come scrivo nel pezzo, qualcuno a Roma balzasse sulla sedia che: Fermi tutti ragazzi – qua ci stiamo facendo – una grande figura di merda.
La prova che quando intervengono tv e giornali che fanno rumore e sollevano la polvere, le cose si muovono, si muovono eccome.
Si muovono a una velocità che nemmeno te la immagini e quindi addio burocrazia. Addio tempi biblici. Addio estenuanti meccanismi incomprensibili.
Se intervengono giornali e televisioni si deve fare in fretta per non fare brutta figura.
A distanza di una settimana dalla pubblicazione dell’intervista, l’Agenzia delle Entrate fa marcia indietro e quasi si scusa.
Nel giro di un baleno emette un provvedimento di sgravio che il legale di Pelliciardi aveva chiesto il 5 gennaio scorso.
Per chi non lo sapesse Daniele Pelliciardi, il figlio dei coniugi massacrati e trucidati dalle “belve di Gorgo” il 20 agosto 2007, a Gorgo al Monticano, dal 2019 riceveva le caselle esattoriali del killer dei suoi genitori. Roba da far rabbrividire. Roba da far accapponare la pelle. Soldi che doveva dare lo Stato del resto. Quindi non solo lo Stato ti chiede denaro ma pretende anche che tu versi moneta già esistente nelle sue casse.
Ma detto fatto. Dinanzi alla pubblicazione della notizia, che ci vuole: ingrana la retro ed ecco pronto un bel provvedimento di sgravio emesso in data 11 gennaio 2023.
Conclusione: Daniele non dovrà più pagare le tasse di chi ha massacrato i suoi genitori.
Perfino il suo legale Alessandro Romoli dice che in tanti anni non ha mai visto un errore essere riconosciuto così prontamente.
La richiesta di sgravio è stata inoltrata il 5 gennaio, la risposta è arrivata mercoledì 11. Tenuto conto che in mezzo c’erano l’Epifania, un sabato e una domenica ci ha messo quarantotto ore…
Io sono contenta che Daniele non debba pagare. La vivo come una piccola vittoria. Al punto che quando me l’ha detto ho gioito con lui. Mi chiedo però quanti soldi incassi lo Stato prendendo per i fondelli la gente.
sbetti
