
Vi racconto questa storia ma vi anticipo che in seguito a questo post ripreso da Luca Zaia, Giovanni, su decisione degli organizzatori dell’evento, potrà andare al concerto.
Qui il post di Luca Zaia 👉 https://www.facebook.com/100044152164053/posts/pfbid0hCc8Y8L7tR8FhKtotQbdjQY7C1VkB3UeVZY64UHc35tMJtXskhW1tS4whP29d3Yol/?d=n
Vi prego parlatemi di uguaglianza e di inclusione. Ditemi quanto è bello il nostro Paese. Riempitevi la bocca di progetti e di eliminazione delle barriere architettoniche.
Vi ricordate Meghi Moschino?
L’avevo incontrata un giorno per caso. In un treno fortunato per Milano.
Lei voleva semplicemente accompagnare il figlio disabile al concerto di Samuele Bersani che si tiene a Verona a settembre. Ha cercato di prenotare i biglietti su internet ma nonostante avesse due accrediti alla sua richiesta gli organizzatori hanno risposto picche. Così ha contattato direttamente Samuele Bersani. E Bersani le ha risposto.
Meghi è di San Donà di Piave. Insegna canto e fa la cantante.
Il figlio Giovanni, 17 anni, è affetto da una tetraparesi spastica con ritardo cognitivo, reflusso gastroesofageo e epilessia per ora controllata dai farmaci.
Meghi è quella madre che ogni mattina lo alza – (video nei commenti), lo prende, lo cambia. Fa una fatica enorme. Lo porta di peso al piano terra. Lo mette sul divano. Gli dà il primo farmaco. Gli prepara la colazione. Lo accompagna al tavolo. E gli dà altre quattro compresse con la brioche. Poi lo accompagna in bagno. Gli lava i denti. Toglie il pannolino. Prima una gamba. Poi l’altra. Gli fa fare pipì perché sennò a scuola si bagna. Lo veste. Lo carica sulla carrozzina e alle 8.10 Giovanni è in classe.
Ora siccome Giovanni ama le canzoni di Bersani la mamma voleva semplicemente portarlo al concerto. Ma non c’è posto. “Signora Meghi purtroppo i posti per persone in carrozzina al concerto di Samuele Bersani sono al completo. Possiamo inserirla in lista d’attesa in caso vi fossero rinunce”. Lei risponde che avendo richieste “non vedo perché non ampliare i posti per i disabili dato che per i normodotati ce ne sono ancora parecchi. Probabilmente- aggiunge lei – il destino delle persone è quello di essere sempre l’ultima ruota del carro”. Loro rispondono che la disponibilità dei posti non dipende da loro e che la commissione per sicurezza ha stabilito che i posti per persone in carrozzina potessero essere 4.
Meghi non si è persa d’animo e ha scritto a Samuele Bersani. “Non so perché ti abbiamo risposto così – scrive lui – Fammi rientrare dalla Sardegna e vedrai che un posto per Giovanni sicuramente lo troviamo”.
“Non non è possibile che nel 2022 ci siano ancora ostacoli per una persona in carrozzina – mi dice Meghi – se non avessi avuto modo di contattare lui che facevo?”.
Già.
Con l’accompagnatoria di 520 euro, venitemi a parlare di uguaglianza e inclusione mi raccomando.
#sbetti
