Nell’anno della rinascita arrivano le stangate

Libero 18 giugno 2022

Da Libero – 18 giugno 2022

Nell’ anno che doveva celebrare la nostra rinascita, dopo un biennio pandemico che ha messo in ginocchio famiglie e imprese, ci mancava la crisi energetica in atto da mesi e peggiorata in seguito all’ invasione russa dell’Ucraina. 

Le stime dell’ Osservatorio Confcommercio Energia realizzate insieme a Nomisma Energia, non lasciano spazio a dubbi. 

“Sono dati allarmanti – sottolinea la Confcommercio – che devono far riflettere sulla situazione attuale che imprese e famiglie stanno vivendo”. L’organismo di rappresentanza delle imprese parla di una “forte dipendenza dal gas russo, dovuta a una politica energetica che negli ultimi anni si è dimostrata poco lungimirante” e che “ha reso ormai indispensabili interventi mirati per il contenimento dei prezzi al dettaglio dell’energia, arrivati a livelli insostenibili”. Infatti. 

Tra gennaio e aprile 2022 il prezzo delle offerte elettriche è salito mediamente del 61%, quello delle offerte del gas del 21%. I comparti macro del commercio nel 2022 soffriranno un aggravio di spesa più che doppio, passando da 11 miliardi di euro del 2021 a 27 miliardi. Roba da far accapponare la pelle. 

Ma nel dissanguamento generale, “si può azzardare uno spiraglio positivo della crisi, nel senso che questi aumenti dovrebbero aver raggiunto il massimo”. Speriamo. Le famiglie hanno sofferto un balzo delle bollette del gas e dell’elettricità come mai conosciuto in passato, con tariffe più che raddoppiate fra inizio 2021 e il primo trimestre del 2022. La spesa media annuale di una famiglia (2700 kilowattora) sarà di 1116 euro, il doppio rispetto ai 540 dell’anno scorso. Totalmente fuori controllo il costo dell’energia anche per tutte le categorie e imprese del terziario. Una vera e propria stangata. Con aumenti annui del 120 % – 140%. A pagare maggiormente i rincari saranno i piccoli negozi non alimentari con un + 87%, gli alberghi +76%, i bar + 54%. Un negozio alimentare passerà da 23 mila a 40 mila euro in più. Notevole l’impatto anche sul settore trasporti: 37 miliardi di euro contro i 30 dell’anno precedente. 

Incrementi anche per la spesa annuale di gas: il settore alberghiero registra un + 13 mila euro, i ristoranti + 5 mila. Per i bar, i negozi di generi alimentari e non, il rincaro annuale è pari a circa il 110%. 

Per le famiglie invece (media 1.400 metri cubi) la spesa sarà di 1.731 euro contro i 1028 del 2021.

Il prezzo del greggio che è quello che determina il prezzo del diesel è aumentato da 65 dollari al barile (aprile 2021) a 110 (inizio stesso mese 2022), con un incremento del 65%. Nello stesso periodo, il prezzo del gas è aumentato del 500%, 5 volte di più. “Queste poche parole – si legge nel rapporto – rendono immediatamente la gravità e l’incertezza di una situazione che non sembra debba risolversi velocemente, sia sul fronte militare che su quello della disponibilità di materia prima e del suo prezzo. Anche perché un eventuale embargo riguardante il gas russo, sarebbe nel breve compensato, almeno in parte, anche da Gnl Usa (gas naturale liquefatto), caratterizzato da prezzi molto più elevati”. Insomma tutto dipende dagli sviluppi della guerra in Ucraina e dalla politica europea di un eventuale embargo. “Se questo dovesse praticarsi, sarebbe necessaria qualche forma di razionamento”. Non ci resta che piangere. 

Serenella Bettin

Treviso – 29 giugno 2022

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