
È risaputo come io, soffrendo di stitichezza, debba ricorrere a rimedi naturali.
Ora ne ho trovato uno molto efficace, che è la chat su Telegram “Basta Dittatura”.
Ci sono iscritta anch’io perché mi aiuta a regolarizzare l’intestino.
L’altro giorno nella chat è stato annunciato l’assalto ai treni e il boicottaggio dei ristoranti che chiedono il Green Pass.
Il blitz clandestino nei treni e nelle stazioni è previsto per il primo settembre, giorno in cui il Green pass sarà obbligatorio anche nei trasporti. E fa riflettere come queste macchioline grigie di persone che predicano libertà sposino la tesi per cui: “se non parto io, non parti nemmeno tu”.
“Non ci fanno partire con il treno senza il passaporto schiavitù? Allora non partirà nessuno!”. Questo si legge nella chat che conta oltre 40 mila iscritti che io vedo come tanti invasati. Complottisti, vittime dei film degli elfi.
Leggendo la chat non ho ben capito quale sia la soluzione per loro, ma soprattutto rimango esterrefatta da gente che concorda con queste posizioni grottesche e primitive e durante la prima ondata diceva che la svolta avverrà con i vaccini.
Non ho sinceramente ben compreso cosa loro si aspettassero. Cioè era cosa evidente che essendo un virus nuovo, il vaccino dovesse essere inventato. Trovato. Scoperto.
Oppure se volessero vivere altri cinque anni nel lockdown perché evidentemente per bloccare i treni hanno tanto tempo da perdere e possono godere dell’apatia del dolce far nulla perché probabilmente godono di qualche sussidio statale, pensione, reddito di cittadinanza, bonus ad cazzum, incentivi, eccetera eccetera.
Anche perché in quelle macchioline grigie molti sono appartenenti al Movimento Cinque Stelle che hanno fatto delle sbordate di piazza il loro modus operandi e del reddito di cittadinanza il loro stile di vita. Percepire senza lavorare. Guadagnare senza fare nulla. Riscuotere senza fare una tega.
Perché è bene che lor signori sappiano che la gente con i treni ci lavora, raggiunge luoghi, uffici, incontra persone, gente, condivide idee, progetti, ambizioni, desideri, tutte quelle cose che chi invocava i vaccini durante il lockdown voleva continuare a fare, stemperando la noia mortale con qualche ridicolo canto dai balconi che andava bene per addormentare i polli.
Il bloccare i treni impedendo alla gente che deve andare a lavorare di salire, la trovo una cosa un po’ gretta e antidemocratica.
Degna di chi ha un quoziente intellettivo non abbastanza alto tale da affidarsi a qualche mago santone che se ne esce con il primo video in pigiama e di cui la gente non sa se è nemmeno un dottore. Se chiedi a un no vax se colui dal quale attinge le informazioni sia un medico oppure no, nell’85 % dei casi, facciamo anche 90, non ti sa rispondere.
In tutto questo il primo settembre saranno 54 le città interessate. “Ore 14.30 incontro davanti alla stazione – c’è scritto – alle 15 si entra e si rimane fino a sera”, si legge nell’annuncio.
Ora se qualcuno si azzarda a intralciare il mio cammino, io lo denuncio.
Liberi voi. Libera io.
Vi auguro buon pranzo.