Blitz dei No Vax contro il Giornale

Rimango alquanto esterrefatta e nutro anche una certa disforia mentale nel sapere che ieri qualche sparuto gruppo del movimento No Vax, molto più contento forse che il mondo torni al Medioevo, abbia attaccato la sede del Giornale a Milano in via Negri, con tanto di lancio di plichi di volantini contro il portone principale della redazione.
Addirittura ho letto che il Giornale è stato accusato di essere “servo del potere”. “Complice di chi supporta e promuove la necessità dei vaccini per debellare il Covid 19”.
Mi sono scese le lacrime. Il Giornale? Servo del potere? Un ossimoro che fa a cazzotti solo a guardarlo.
Ma quello che mi lascia ancora più basita. E colpita. È che proprio quelli che protestano contro la campagna vaccinale e che si riempiono le labbra di belle parole come libertà, diritti, Costituzione, diritto alla Salute, “il corpo è mio faccio quello che voglio”, poi sono i primi a minare queste libertà. L’informazione. La libertà di espressione. La libera manifestazione del pensiero.
E in qualche modo alquanto grottesco e rocambolesco pretendono di togliertela.
Ho anche letto un tizio che ha scritto in commento al tweet del direttore Augusto Minzolini che: “Una quota cospicua di lettori storici del “Giornale” (fra cui chi le scrive) giudica negativamente l’atteggiamento pro-vaccini aggressivo e senza contraddittorio del quotidiano e di Mediaset. E quindi contesta. Sembra di leggere “L’Espresso” (che infatti non c’è più)”.
Il direttore ha risposto “mi trovi un elemento aggressivo su quello che scriviamo. Le opinioni si rispettano, non si impongono. Io sono convinto che le sue valutazioni sul vaccino siamo errate, lei il contrario e lì finisce”.
Il tweet del direttore Minzolini diceva: “Protesta no-vax sotto IlGiornale. Non ci faremo intimidire: la nostra battaglia per un’informazione corretta e trasparente continuerà”.
Allora ai no vax volevo dire una cosa da persona razionale che non sceglie una sarta per andare a farsi riparare la macchina. O un ingegnere per farsi fare le unghie. E quindi mi affido alla scienza che una mano ce l’ha data per toglierci dallo stato primordiale e per fare quei “passi da gigante”.
Posso ricordare vari momenti della mia vita in cui ho capito che cos’è la libertà.
E li ho annotati tutti.
L’ho capita quando ho intervistato Gianluca Salviato tenuto in Libia prigioniero per 243 giorni da Ansar Al Sharia, una costola di Al Qaeda.
L’ho capita quando sono stata in Serbia, in Bosnia, in Kosovo, quando sono entrate nelle enclavi serve dove ancora si sparavano.
L’ho capita quando me l’hanno tolta. Quando un quotidiano schierato a sinistra mi impediva di scrivere su Facebook. Di dire come la pensavo. L’ho capita quando l’Ordine mi ha bloccato. Quando non potevo più scrivere. Quando non potevo più fare il mio lavoro. Quando ho rischiato di non poter più mangiare.
Ma soprattutto l’ho capita un mese fa.
Un giorno di fine luglio quando ero in Trentino e all’albergo dove alloggiavo mi sono vista arrivare davanti una ragazza.
Aveva la pelle ancora scottata dal sole. I capelli ancora bruciacchiati dai raggi solari. L’ho vista lì, venirmi incontro, mangiare un toast con le mani, accendersi una sigaretta e salutare tutti, che lì per lì mi sono detta: “ma questa non ha paura del virus?”.
La vedevo bella soave in compagnia di tutti. Stare in mezzo alla gente. Le persone. Parlare. Che mi sembrava così surreale rivedere un comportamento del genere dopo tanto tempo. Pare sia passata un’eternità. Quella di prima sembra un’altra vita.
Così la sera parlandoci assieme mi ha detto: “io il vaccino l’ho fatto. Ho fatto entrambe le dosi, sono a posto”.
Lì ho capito. Io che dovevo ancora fare la prima dose. Ho capito che cosa fosse la libertà ancora nel momento in cui ho visto una persona fare festa. Stare in mezzo alla gente. Rimanere a galla. Starsene qui ad annusare gli odori, i sapori, condividere le gioie e i dolori. Stare a contatto con la vita vera, reale. L’ho capito in quell’esatto istante che non c’è altra arma se non quella della vaccinazione. I no vax ignorano che la scienza ha dato al mondo intero gli strumenti per progredire avanti. Sulla base di cosa sono convinti che il vaccino faccia più danni del Covid?
Vi auguro buona domenica.

#sbetti

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