“Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiar se stesso”

Dal diario di Facebook del 3 marzo 2020

“Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiar se stesso”. Sta scritto nei bar di #Treviso sulle bustine di zucchero di Banca Mediolanum.
Lo diceva Lev Tolstoj.
Niente di più vero. E lo vediamo questi giorni.
Perché allora credo che ci voglia un po’ più di coscienza. Sì. Oggi parlavo con una persona che sta analizzando i dati sul Coronavirus. Mi ha impressionato la velocità con cui il virus si sta diffondendo. Me li sono fatti spiegare bene. Ve li racconterò.
E vi dico questo perché ieri sera ho visto gente fare l’aperitivo e strafregarsene di tutto e di tutti.
Il problema qui non è il trentenne che prende il virus. E magari se la cava con una leggera influenza.
Il problema è che il trentenne, se lo prende, potrebbe andare a casa e contagiare qualcun altro. Qualche parente. Qualche anziano. Qualcuno con cui entra in contatto e che potrebbe non essere in grado di affrontare da solo il Coronavirus.
Qualcuno che potrebbe aver bisogno di un letto d’ospedale. Di un posto in terapia intensiva. Qualcuno che già sta male e che non ne uscirebbe vivo.
Ecco perché è importante comportarsi bene, prestando un po’ d’attenzione. Basterebbero le basilari norme di convivenza. Solo adesso un po’ più amplificate. Qualche sacrificio. Non penso di essere na vecchia.
Perché non va bene vedere tutta quella gente ammassata che se ne strasbatte e continua a fare gli aperitivi come se niente fosse. Non va bene. Non fa bene vedere gli assembramenti ai centri commerciali e poi ci sono gli anziani in coda alle Poste al freddo perché dentro non ti fanno entrare. Non va bene.
Ho visto anziani seduti sui marciapiedi davanti agli ambulatori medici per precauzione. E i trentenni non riescono a fare un caz di aperitivo seduti composti.
Non va bene vedere gente che continua a sedersi a tavola senza lavarsi le mani. Che se ne frega. Che se ne frega del resto del mondo. Perché come al solito prevale l’egoismo.
A me non tocca. Quindi chi se ne frega.
Ma il problema non è che tocca a te. Il problema è che potrebbe toccare a qualcun altro. E tu non stai facendo niente per prevenire la cosa.
Hanno calcolato che ogni persona contagiata ne contagia altre tre e infatti i numeri parlano chiaro. Basta guardarli. Farseli spiegare.
Sì certo il tasso di mortalità è basso. Hanno più probabilità di morire le persone con malattie pregresse o che hanno quadri clinici già compromessi. Ma di queste persone ce ne sono ovunque. Chiunque potrebbe a sua volta contagiare qualche altro.
La distanza di un metro fa ridere i polli. Ma evitare di appiccicarci e di ingolfarci davanti ai banchi del bar, potrebbe essere di buon aiuto oltre che educato.
Evitare di riempire i centri commerciali. Di ammassarci tutti insieme potrebbe essere di aiuto. Coltivare le relazioni personali a casa di qualcuno. O anche in qualche bar ma seduti composti. O all’aperto pensateci. All’aria aperta. Lavandoci le mani. Senza sputare nelle tazzine degli altri.
Andare a comprare nei negozi dei paesi. In questo clima di emergenza aiutate anche loro. Provateci per lo meno. Proviamoci.
Se il tasso di contagio è elevato, se le persone che potrebbero aver bisogno aumentano, e se i letti finiscono, dove li mettiamo tutti? Qualcuno potrebbe arrivare in ospedale per un incidente, per altre cose. E poi?
In Italia ci sono 4 milioni di persone over 80. E dodici milioni over 65. Ce ne strasbattiamo?
Questa situazione così improvvisa così rapida nessuno l’aveva prevista.
Ma una moderazione nei comportamenti, ecco questa forse potrebbe aiutare.
Questa cosa ci sta insegnando a essere egoisti. Ad avere un po’ paura. O a non aver paura di niente. A esorcizzare.
Ci sta dicendo di fare attenzione a dove mettiamo le mani. A dove poggiamo i piedi. A dove posiamo il culo.
Ma ora dovremmo fare un salto superiore. Essere egoisti non basta. Ci vuole la consapevolezza che un tuo gesto possa salvare gli altri. Perché poi ogni giorno trovi i convinti che pensano di poter cambiare il mondo. Quando non riescono nemmeno a cambiare se stessi.
E allora a quel punto, a quel punto sì, avrà avuto terribilmente ragione Tolstoj.
#sbetti
#Coronavirus
#Storie2020

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