Quella bimba più potente di tutte le Ferragni messe assieme

Mi ritengo davvero grata alla vita per aver potuto ascoltare il brioso e gaio monologo della influencer Chiara Ferragni, la quale spiega alle donne come essere in linea e a posto con se stesse e con il proprio corpo.
Noto con piacere anche che il suo intervento degno da rubrica di Top Girl – Top You, sia stato accolto dal pubblico con estremo fervore e ardore.
Sarà stato per l’intensità dei sentimenti che ha scatenato il bollore apparente.
Tuttavia avrei preferito che si desse maggior risalto alla bimba scoppiata a piangere sul palco, in preda all’emozione, e ci tengo a precisare dopo l’esibizione senza lasciarsi andare a sentimenti ed emozioni.
Per chi non se ne fosse accorto, infatti, dopo l’esibizione di Mr.Rain, capelli biondo platino, tatuaggi, orecchini, che si è fatto accompagnare durante la sua canzone da un coro di bambini (stupendo) una bambina con i capelli semi lunghi, dopo aver ricevuto il fiore datole da Amadeus, è scoppiata in lacrime. E sommessamente si è girata e se n’è andata senza fare rumore avvolta dalle sue lacrime e dall’emozione.
Quanti sobbalzi nel cuore di quella bimba. Quanti sussulti nelle pieghe degli occhi ancora fanciulli. Quanti turbinii di sentimenti per un corpo così giovane, salire sopra al palco di #Sanremo.
E chissà che ricordi avrà questa bimba quando incanutirà e diverrà più attempata. Chissà cosa ricorderà. Cosa racconterà ai suoi figli. Ai suoi nipoti. Se mai ne avrà.
Ora io sono anche contenta che la Ferragni insegni alle donne a essere più forti e determinate e credere in se stesse come se le appartenenze al gentil sesso fossero esseri menomate che ricevono l’accompagnatoria ogni mese e per sentirsi forti hanno bisogno della Ferragni di turno.
Pareva, infatti, di aver fatto un salto nel tempo. Dalle pubblicità di assorbenti senza ali “e vivi come desideri”, al monologo della Ferragni che ci invita a non vergognarsi del proprio corpo.
“L’ho scritto io da sola”, aveva detto. Grazie. Ci mancherebbe altro. La prima grande dimostrazione di stima: sa scrivere una letterina.
Una lettera a se stessa, alla Chiara piccola. Vestita d’oro e trasparente, con la gigia di fuori e i capezzoli al vento, “non sono nuda – dice – questo abito è un disegno del mio corpo”.
Facile parlare quando hai il corpo perfetto. “Vorrei dirti che sei abbastanza e lo sei sempre stata. Tutte le volte che non ti sei sentita abbastanza bella, intelligente, in realtà lo eri”.
Poi il monologo va avanti con consigli elargiti alle donne su come sentirsi e come fare le mamme. Mai che gli uomini siano messi nelle condizioni di sentirsi dire come devono fare i padri.
Sarà.
Ma alle stucchevoli parole della influencer da 28 milioni di utenti, avrei preferito che qualcuno richiamasse sul palco quella bimba. Che le applaudisse. Che il pubblico si alzasse in piedi.
Avrei preferito che alle lacrime di quella bimba venissero dati un volto e un nome. Ma si sa. Quando il saggio indica la luna, gli stolti guardano il dito.
Vi auguro buonanotte.

sbetti