Prima di lei solo Oriana

È una foto. Lì.
Che con tutta la sua potenza espressiva marca e segna la storia.
Solo un’altra c’era riuscita finora.
E si chiama Oriana Fallaci. Niente a che vedere con tutte le nuove Oriane del mondo che tentano di somigliarle anche con le parole.
Oriana faceva parlare di sè. Andava controcorrente. Metteva un pezzo di se stessa in tutto quello che faceva. Roba che quelle di adesso manco se lo sognano.
È accaduto che la giornalista Christiane Amanpour, annoverata da Forbes tra le 100 donne più influenti nel mondo, inviata di guerra, quando per poco a Sarajevo un proiettile non le ha sfondato la testa, si sia rifiutata di indossare il velo con il presidente della Repubblica Islamica Ebrahim Raisi.
Raisi era a New York per l’Assemblea Generale dell’Onu. E tramite un suo collaboratore, le aveva riferito che lei avrebbe dovuto indossare il velo perché sono i mesi sacri di Muharram e Safar.
“Io il velo?”. “Assolutamente no. Tu vieni a New York. Sei ospite in casa nostra e io indosso quello che mi pare”.
Queste in sostanza più o meno le parole. Una bella lezione per le paladine di tutti.
Lei non indossa il velo e rimane lì da sola.
Sì è fatta fotografare con una sedia vuota.
È la storia che si riscrive. La fotografia che entra prepotente nelle nostre vite. E l’immagine libera che consacra un momento dissacrante. È l’immagine di libertà e ruvidezza che non puoi fare a meno di guardare. Non è lui che dà lo smacco a lei. È lei che dà lo smacco a tutti.
Alla faccia delle tante Boldrini Mogherini e compagnia cantante.
Ce le ricordiamo, tutte belle velate, come se il sogno di indossare una tenda nera fosse un sogno di ogni donna occidentale. La Amanpour avrebbe voluto parlare col presidente. Chiedergli conto di quei massacri che stanno avvenendo in Iran e di cui le femministe italiane paiono non accorgersene. Avrebbe voluto chiedere conto di quella ragazza, Mahsa Amini, sequestrata e morta in seguito all’arresto della polizia morale, un po’ come il vostro politicamente corretto. E ora le donne stanno scendendo in piazza bruciando il loro hijab.
Allora mi chiedo le progressiste femministe dove siano. Dove.
Un bordello mai visto con gli Alpini e per le donne che scendono in piazza a protestare per i loro diritti bruciando i veli, niente. Zitte.
Nessuno ha da dire nulla per queste povere donne vittime di soprusi.
È vero in Italia siamo abituati ancora bene.
In Iran bruciano i veli, qui si sollazzano per una A al posto di una O.

#sbetti