Affonda la nave simbolo della flotta dello Zar

È lunga due volte un campo da calcio. E pesa 12 mila e 500 tonnellate. Ma è affondata.
La Moskva è colata a picco nella notte tra giovedì e venerdì mentre veniva rimorchiata.
Una nave simbolo per la Russia. La più potente. Quella meglio equipaggiata. Al comando della flotta nel Mar Nero dall’inizio di questa assurda guerra bastarda.
Era stampata sui francobolli sovietici del 1970. E ora è stampata su quelli simbolo della resistenza ucraina: “Nave da guerra russa vai a farti fottere”.
Gli ucraini hanno rivendicato di averla colpita con due missili Neptune. Missili entrati in funzione all’inizio dell’anno con un raggio di circa 200 chilometri e una testata capace di accogliere fino a 300 chili di esplosivo.
I russi invece hanno continuato a parlare di un incendio scoppiato a bordo, per cause non meglio precisate, che ha costretto a evacuare la nave.
La cui versione sarebbe ancor peggiore perché si tratta di un suicidio dichiarato. Assistito.
Un alto funzionario del Pentagono ha ribadito la versione di Kiev: “Stimiamo che l’abbiano colpito con due Neptune”.
“Un duro colpo” per Mosca e per Putin. Morale. D’immagine. Di strategia. Il dittatore del Cremlino ci perde la faccia. Anche perché se così fosse è un’altra impresa impossibile compiuta dagli ucraini di quelle che mai diresti.
È una delle più grandi navi da guerra dai tempi del secondo conflitto mondiale.
Centottantasei metri, un valore secondo Forbes di 750 milioni di dollari, la nave di punta della flotta dello Zar era stata costruita in Ucraina ai tempi dell’Urss ed era entrata in servizio all’inizio degli anni Ottanta.
Un colpo che mette a dura prova la narrazione di questa storia dato che la Russia ha contraccambiato il colpo bombardando la fabbrica di missili che produce i Neptune in un sobborgo di Kiev. E ci aspetta che la Russia aumenti la flotta del Mar Nero come ha fatto sapere il già capo di Stato Maggiore della Marina Italiana, Giuseppe De Giorgi.
Con quello di oggi sono 52 giorni che la Russia e l’Ucraina sono in guerra. E in 52 giorni gli ucraini hanno organizzato la difensiva. Hanno predisposto la resistenza. Si sono messi a cucire giubbotti antiproiettile. Di nascosto. Nei rifugi. Nei sotterranei. Nei bunker. Intonando canti. Cori. Facendo cucire bambini. Si sono messi a fabbricare molotov. Hanno imbracciato le armi. Imparato a sparare. Hanno rifornito i loro soldati.
Sono riusciti a bucare i cieli russi…
Ma non si arresta.
Non c’è verso. Zelensky continua a chiedere armi più potenti. La nave è stata colpita con i nuovi razzi. Ma servono i carri armati. Biden manda un altro pacchetto di armamenti da 800 milioni di dollari.
Per Putin potranno esserci conseguenze imprevedibili.
Non è un film.
È la guerra.
Buon Sabato Santo.

#sbetti

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