
Io però non ho capito dove sia il problema.
Ricordo ancora quell’ amministratore insulso che con i suoi secondi fini, mi disse che da una mia foto notava le mie gambe un po’ ingrassate, da paffutella. Cosa che non è nemmeno vera.
Dato che quando mi scattarono la foto le mie gambe poggiavano su una ciambella da piscina e anche uno stupido avrebbe capito che se appoggi la coscia questa si spiaccica.
Ma sinceramente non mi sognai di dire che mi sentivo vittima di body shaming eccetera eccetera.
Mi limitai a deriderlo come lui aveva deriso me.
Sempre per la storia che se mi arriva una sberla io ti mollo un calcio in mezzo alle palle.
Insomma è accaduto che il giornalista Davide Maggio abbia pubblicato un video riferendosi a Emma dicendo: “Se hai una gamba importante eviti di mettere la calza a rete”. Non mi pare che in una frase del genere ci siano offese. Vessazioni. Insulti. Vilipendi.
Mi pare un parere di uno che oltre alla canzone commenta il costume.
Perché Sanremo è anche questo. È arte. Musica. Scena. Costumi.
Così Emma ha risposto: “Buongiorno a tutti dal Medioevo, il body shaming con linguaggio politically correct non so se è più imbarazzante o noioso, ma non commentiamo questo. Mi rivolgo soprattutto alle ragazze, a quelle giovanissime. Evitate di ascoltare e leggere commenti del genere. Il vostro corpo è perfetto così com’è, dovete amarlo e rispettarlo e soprattutto dovete vestirvi come vi pare, sia che abbiate le gambe importanti o meno. Anzi, con le calze a rete abbinate anche una bella minigonna e mostratele queste gambe importanti”.
Ora. A prescindere dal fatto che sinceramente non vedo la gamba di Emma così importante, cioè secondo me sta benissimo, ma i termini usati mi sembrano un tantino esagerati.
Anche perché le donne non sono esseri menomati che hanno bisogno delle parole di Emma per indossare una minigonna. Avete mai sentito dire un uomo: “Uomini indossate i pantaloni attillati così vi si vede il pacco bello delineato?”
Se qualcuno sentisse na roba del genere lo scambierebbero per matto.
E soprattutto non fa bene alle donne che tanto vogliono la parità ma non hanno capito che uno siamo diversi perché uno ha il pacco, l’altra la patata; due per avere la parità bisogna andare oltre.
Anche ad Achille Lauro hanno commentato la pancia e nessuno si è sognato di chiamare in causa il bodyshaming. Non vedo perché se accade con una donna sì.
Non è che siamo dei panda, dentro un’area protetta e dobbiamo sempre fare la parte delle vittime e il body shaming e il Me Too, eccetera eccetera. Rischiando anche il paradosso che chi ha difeso Emma qualche ora dopo abbia attaccato Belen che si è presentata a Le Iene dicono cambiata. Dicono. (Ma anche lei da Dio, stava benissimo).
Ma è così fortunatamente, i corpi delle donne e degli uomini sono fatti per essere guardati e pure commentati. Non ci vedo niente di male in questo. Perché l’alternativa è metterci un gran burqa ma non mi pare sta gran roba.