
Sergio Abrignani, immunologo della Statale di Milano e membro del Comitato Tecnico Scientifico, in una intervista a Libero, fatta da Pietro Senaldi, ha detto che non ha senso dare il numero dei positivi ogni sacro santo santissimo giorno. In nessun altra malattia infettiva, ha detto, si comunica ossessivamente il numero dei casi asintomatici. Si dovrebbe comunicare solo il numero dei malati.
Altra stortura poi è il numero dei ricoveri. Ossia si comunicano tutti. Se uno finisce all’ospedale perché si è rotto una gamba o perché una pora disgraziata deve partorire e per caso facendogli il tampone risulta positivo, quello passa come ricovero da covid.
Anche sui morti leggevo c’è qualche discrasia. Andrebbero analizzati i dati a fondo. Soprattutto ora che il virus si sta raffreddando. Idem per i tamponi. Sento gente in preda a isterie irrazionali e grottesche che deve tamponarsi per forza. Anche se non ha niente. L’egoismo all’ennesima potenza. Se uno sta male non fa altro che stare a casa.
Dato che morire per la patria, facendo “l’influenza in piedi”, come i cafoni ti biascicavano in faccia una volta, non è qualcosa che ancora ci è richiesto. Non rientra ancora nei piani diabolici del governo Draghi. Che esistono solo nella testa dei generatori di complotti.
Ora, ho tanti amici che hanno il covid in questo momento o che l’hanno avuto. Io ancora da un anno non posso riacquistare l’olfatto. E mi dicono che no. Non è un’influenza qualsiasi. Una mia amica, sana, bella come la Luna, la mia età, ma non vaccinata perché il medico le aveva consigliato così. È stata malissimo. Cinque giorni d’inferno. Ora si vaccina. Perché è vero che la variante Omicron contagia di più ma ci si ammala meno, ma è anche vero che nei soggetti non vaccinati questa diventa più patogena. Il vaccino è fondamentale perché protegge al 90%. Nessuno ha mai detto che il vaccino non impedisce al virus di entrare, ma è vero che se entra stai meno male. E non capisco davvero dove sia la complicanza nel capire tutto questo. Alcuni muri esistenti solo nella testa andrebbero abbattuti altrimenti anziché andare avanti. Torniamo indietro. Abrignani ha detto che di tutti i vaccini che usiamo da decenni al mondo, gli effetti collaterali si manifestano al massimo entro poche settimane. E che i vaccini anti covid sono stati usati nella vita quotidiana su miliardi di persone. Ma soprattutto tutti i dati ci dicono che chi si è immunizzato si ammala e muore di meno. L’anno scorso dice sempre Abrignani avevamo almeno due decessi ogni cento contagiati. Oggi ce n’è uno su 500 – 1000. Se non fossimo vaccinati così in tanto oggi viaggeremo al ritmo di 2000 morti al giorno. Ma soprattutto, e questo è molto vero, gli ospedali non sarebbero in sofferenza dato che l’80% dei ricoveri è di non vaccinati.
Lascio a voi le riflessioni.
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