L’ignoranza dilaga più del virus

C’è un cordone di becera ignoranza a cui l’umanità non è mai sfuggita che corre nel nostro Paese e contro il quale, purtroppo, non esiste alcun vaccino.
Ed è ancora peggio del covid stesso. Non si inocula il vaccino anti beduino. Se sei beduino e zoticone sei destinato a rimanerci. La vita ha deciso per te.
A lor signori infatti che ieri hanno assalito e devastato la sede della Cgil e hanno protestato a Roma, dando sfogo a tutta la loro rabbia e violenza, vorrei ricordare che l’anno scorso di questo periodo, con la gente che litigava perché non poteva fare Halloween, stavamo andando incontro al secondo lockdown.
Allora vorrei mi dicessero qual è per loro la soluzione.
Vorrei ricordare infatti all’esercito di barbari armato di bombe carta, molotov e fumogeni che l’anno scorso, proprio in questo periodo, stavamo richiudendo il Paese perché i contagi erano in aumento e i morti anche. E le terapie intensive quasi al collasso.
Feci anche un pezzo dove a Montebelluna portavano via i morti con i camion della protezione civile perché in obitorio non ci stavano.
L’anno scorso sempre in questo periodo inoltre assistevamo alla chiusura delle attività di ristorazione, bar, discoteche (sempre chiuse), mostre, fiere, congressi, convegni, perfino i trasporti. Con un aeroporto, Treviso, chiuso.
L’anno scorso avevamo il coprifuoco tanto che se per caso andavi in qualche trasmissione la sera, a tornare a casa ti veniva l’ansia perché in giro c’erano solo delinquenti e nemmeno un cane.
Quest’anno, invece, dopo la campagna vaccinale, non è fantasia, ma dato di fatto, abbiamo i ristoranti pieni. I bar anche. Le fiere e le mostre che sono ripartite. I cinema aperti. Le strade colme. Gli eventi. Le manifestazioni. I parcheggi pieni. E l’economia che si appresta a risalire con una crescita del 6,3%.
Ma a quell’esercito di barbari rozzi incivili che ieri sono arrivati a ridosso di Palazzo Chigi, dopo aver occupato la sede della Cgil, sembra non interessare.
Non so quale sia la soluzione per loro.
Chissà forse preferiscono rimanere chiusi in casa di modo da avere l’alibi perfetto per poter dire: oggi non ho voglia di fare e sto a casa dal lavoro. Ammesso abbiano mai lavorato.
Fa una profonda pena e immensa tristezza vedere che chi vorrebbe difendere il lavoro andando in piazza a manifestare, gridando “No green pass, diritto al lavoro”, siano coloro che attaccano il lavoro stesso, buttandolo nel cesso e dimenticando quello che abbiamo vissuto.
Forse sarebbe meglio a questo punto ricordare con una qualche forma a questi cretini paladini della libertà presunta, come si stava a casa a cantare dai balconi con il lievito comprato come se non ci fosse un domani e con l’angoscia piantata nel culo perché non sapevi se a lavorare ci potevi tornare.
Ebbene.
Ora che finalmente ne stiamo venendo fuori, che abbiamo una campagna di vaccinazione, che hanno trovato i vaccini – tutti a invocare il vaccino durante il primo lockdown, ipocriti che non siete altro – la gente protesta perché non vuole un certificato che ahimè era prevedibile.
Come erano prevedili questi scontri tra i Guelfi e i Ghibellini del post covid.
Ma quelli che ieri si sono mostrati nella loro rozza ignoranza non hanno niente a che vedere con le paure dei vaccini, le domande, angosce, e dubbi, tutti comprensibili e comprensibilissimi.
Quelli di ieri sono persone che fanno rotolare il mondo al contrario. Quelli nati per distruggere. Anziché per creare. E costruire.
Sono quelli che vorrebbero andare indietro. Anziché andare avanti. Sono quelli che non si salveranno mai perché prigionieri di se stessi.
Ecco a queste persone, ma solo a queste, e a tutti quelli che li hanno supportati, farebbe bene qualche altro lockdown.

#sbetti

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