
Come di consueto accade si prendono piccoli frammenti di narrazione e sopra ci si costruisce un film a seconda di quello che fa comodo. Spostando i vari pezzi, rendendoli intercambiabili, ci puoi pure cambiare l’inizio, il finale, ci puoi fare quello che straminchia ti pare, l’importante è girare il sugo al verso del proprio padrone.
Ora, le scene del pestaggio della persona – frega poco se sia uomo donna, trans, italiana o straniera – ecco quelle immagini hanno scosso tutti, in effetti prendendo così la scena si vede la persona seduta a terra, a piedi scalzi, che inerme e indifesa viene colpita più volte con varie manganellate.
Uno pensa che se uno indossa una divisa deve sapere tenere a bada l’ormone della virilità e la foga della rabbia perché altrimenti una divisa non la dovrebbe indossare. E tanto meno tenere un’arma in mano. Ma è così. A volte il potere crea disastri ormonali.
Ma è tutto quello che ci sta prima che da alcune narrazioni viene coscienziosamente omesso per tirare l’acqua al proprio mulino.
Ossia.
Chiariamo i fatti: la persona picchiata è una persona già segnalata alle forze dell’ordine, si è già resa colpevole di alcuni reati e quella mattina era stata vista nelle vicinanze di una scuola da alcuni genitori ed era intenta a denudarsi. Dicono gridasse anche “vi infetto, ho l’aids”. La gente lì è esasperata. Così racconta una mamma. Questa persona si prostituisce nel parco dei bambini. E dicono sia solita fare queste cose. Anche le forze dell’ordine sono esasperate. Cosa devono fare? Quando sono arrivati i vigili, costoro l’hanno presa e caricata in auto, solo che questa poi ha iniziato a tirare una testata, ha finto un malore e ha tirato una ginocchiata addosso a un vigile dandogli 15 giorni di prognosi, in più ha provato a scappare. A Milano checché ne dica Sala, ne accadono di tutti i colori. Qualcuno ha gridato ai manganelli del passato. E quando si racconta la storia, questa va raccontata tutta, dall’inizio alla fine.
Il sindaco Sala ha detto che quello che è successo è un fatto grave. Certo. Come è grave anche lo stupro in stazione, lo stupro di gruppo il giorno di capodanno, il tentato rapimento di un bimbo nella zona vip meneghina; è grave anche che quando scendi in stazione c’hai la massa di disperati davanti che sosta e vomita sulle panchine. È grave anche che qualcuno tenti di venderti la droga. O provi a sfilarti il portafoglio. Ma queste cose meglio non dirle.