Ieri al Salone del Libro un gruppo di fascistelli di sinistra ha impedito al ministro Eugenia Roccella di presentare il suo libro e di parlare.
Il suo manoscritto doveva essere presentato anche dall’avvocato Annamaria Bernardini de Pace.
La presentazione però non ha avuto luogo perché un gruppo di squadristi antidemocratici si è messo di traverso e ha iniziato a gridare “Fuori i fascisti dal Salone”.
Un po’ quello che era accaduto a Fausto Biloslavo all’università di Trento. E a Daniele Capezzone all’università La Sapienza.
A questo ammasso di illiberali c’era anche un gruppo di femministe, attiviste di Extinction Rebellion e “Non una di meno”, che ribadiva in coro il suo: “il corpo è mio e decido io”.
Un po’ come quelle che quella volta a Verona lanciavano assorbenti in faccia ai poliziotti. Ancora me le ricordo. Se avessero potuto mi avrebbero dato fuoco.
Ora.
Provate voi a immaginare cosa sarebbe accaduto se anziché la sinistra fosse stata la destra a impedire di manifestare il proprio pensiero – perché di questo si tratta – a un autore del politicamente corretto.
Cosa che non accadrà perché per rinvigorirsi non c’è bisogno di zittire gli altri.
Invece loro sì.
Io la conosco bene questa gente. C’ho avuto a che fare.
Ho subito un licenziamento da parte di quelli che si definiscono democratici e altruisti col sedere degli altri. E tutto questo, a distanza di anni, continua a insegnarmi una cosa.
Che la libertà non esiste. Te la devi conquistare e proteggere. E una volta conquistata la devi sempre difendere. La sinistra, che continua a dirsi preoccupata perché questo governo non tollererebbe il “dissenso”, ha svelato chi sono i veri fascisti.
Questa è gente che sei libero solo se sei come loro.
sbetti
