Mi hanno molto colpito le parole della maestra della scuola elementare in Sardegna, sospesa perché ha fatto dire l’ “Ave Maria piena di grazia” in classe.
Io so cosa voglia dire essere sospesi subendo un’ingiustizia.
La docente, Marisa Francescangeli, 58 anni, ha detto: “Mi mancano i miei bambini, mi manca il mio lavoro. Non ho fatto nulla di male”.
Infatti le sue colpe “per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa” sono state quelle di aver infilato alcune perline per costruire una catenina a mo’ di rosario e di aver fatto recitare agli alunni l’Ave Maria e il Padre Nostro in classe.
La faccenda è avvenuta nella scuola di San Vero Milis in provincia di Oristano.
Quale crimine. Quale orrore.
Quale nefandezza.
Quale abominio potrà mai aver commesso la docente di scuola elementare che ha fatto recitare una preghiera in classe, al punto tale da sospenderla per 20 giorni e decurtarle pure lo stipendio. Non so manco se sia legale una roba del genere.
Così, volevo dire alla docente incendiara, accusata di aver recitato l’ “Ave Maria piena di grazia”, di non prestare il fianco a questi talebani del politicamente corretto.
A non concedersi a inutili piagnistei mediatici.
Io so perfettamente cosa voglia dire essere sospesi. E non per 20 giorni, ma per due mesi.
So perfettamente cosa voglia dire quando sei costretta a subire un’ingiustizia.
Ma questa gente non merita nemmeno il versamento di una lacrima del nostro corpo. Merita lo sbattimento totale.
Merita l’indifferenza assoluta perché tanto il tempo, cara Maestra, rimette tutti al loro posto, stolti, grezzi e malvagi compresi.
La maestra addirittura ha anche chiesto scusa – cosa che io non avrei mai fatto – eppure a gennaio le è arrivata una notifica dall’ufficio scolastico regionale con la richiesta di produrre una memoria sull’accaduto. Voi capite quali simili stupidaggini accadono in questo Paese.
Capiti quali simili carte, quanto spreco di alberi, quanto smercio di denaro, di personale, di tempo, di risorse che potrebbero essere impiegati, per esempio, per insegnare ancora l’educazione e il rispetto nelle scuole.
A marzo però alla docente è arrivata la sospensione con tanto di decurtazione dello stipendio. Come fosse una ladra. Come fosse una delinquente. Come fosse una poco di buono sorpresa a rubare. Ma allora mi chiedo come mai la dittatura del politicallycorrect non abbia ben pensato di sospendere quelle insegnanti (accadde veramente in Friuli) che durante la recita di Natale imposero ai bambini di sostituire la parola Gesù con Perù, cosicché davanti a preti e genitori venne fuori Perù Bambino anzichè Gesù Bambino. Che non si è ben capito che diamine voglia mai dire Perù Bambino. Mi chiedo come mai non si sospendano tanti docenti che fanno studiare il corano in classe, o quelli che si prestano a far togliere il presepe, i crocefissi, e tutte le nostre feste. O peggio mi sento quelli che insegnano che oggi ti senti uomo, domani donna, dopodomani chissà.
Perché queste persone rimangono totalmente impunite? Nessuna sospensione per loro.
Anzi, ci fanno pure la Ola.
Che tristezza.
sbetti
