
Ma che avranno mai da reclamare i talebani di sinistra che manifestano il loro disappunto per il nuovo decreto legge anti rave party.
Tale signore Giuseppe Conte, sì proprio lui, l’uomo che non si è risparmiato quando si è trattato di chiuderci in casa tutti, l’uomo che ha messo ai domiciliari milioni di italiani controllandone gli spostamenti, le pisciate del cane, i carrelli della spesa, i ragazzini al parco che nulla facevano di male, ha parlato di “norma da Stato di Polizia”.
Cioè questa normativa che va a tutelare la sicurezza e la proprietà, secondo Giuseppe Conte che, quando doveva, se ne è bellamente fottuto delle zone rosse e ha imposto a milioni di persone restrizioni di ogni genere perfino nelle mutande, ha parlato di “norma da Stato di Polizia”.
Ah ah ah.
Sentitelo Giuseppe Conte. Sentitelo. Sentitelo parlare di “norma da stato di Polizia”.
E guardatelo. Guardatelo mentre si fa bello con i voti dei fannulloni che per anni hanno campato a sbafo sulle spalle degli italiani.
Ma non è questo il punto.
Mi chiedo che diritti mai avranno da reclamare con così tanto livore questi nostalgici dei vecchi esecutivi, biliosi della ritrovata libertà, che protestano non contro i rave party, ma contro la norma che di fatto impedisce l’illegalità.
Il decreto legge introduce sanzioni per chiunque occupi abusivamente uno stabile o un terreno per tenervi un rave party. La condanna è da tre a sei anni e la pena pecuniaria è fino a 10 mila euro.
Ah sì, c’è anche la perseguibilità d’ufficio.
Possiamo chiederci, certo, a che servisse una nuova norma quando basterebbe, come si è visto, applicare quelle che ci sono già, ma sempre meglio essere chiari.
Qualcuno dei talebani politicamente corretti ha detto che così si impedisce al dissenso di venire fuori. Di manifestarsi. Ossia si impedisce al pensiero di essere manifestato.
Ma quale sarebbe questo pensiero contrario secondo i fanatici delle feste canna e sesso e sballo? Cioè questi paladini dei diritti dei “fatti” quali diritti rivendicano? Quale sarebbe la ratio? Distruggere e devastare tutto? Riunirsi in un bordello a cielo aperto mentre qualcuno si fa di coca canne e spinelli? Ammucchiate selvagge piene di anime strafatte, che danzano in un’orgia orgasmatica piena di corpi fatti e grancasse che suonano musica techno? Occupando tra l’altro il suolo degli altri. Cioè capite.
Secondo il sinistrame tutta questa gente che si raduna abusivamente in un covo ne avrebbe diritto perché diamine è la loro libertà di espressione. Vomitare, sniffare, farsi di canne, scopare per strada, spacciare, sarebbero considerati attività lecite e diritti costituzionali altamente garantiti che sempre devono essere tutelati.
Il padrino del ddl che non serve a niente, tale Zan, ha parlato di legge liberticida.
Cioè alla sinistra non interessa nulla che a essere violate siano state la sicurezza e la proprietà e la libertà di poter vivere in una città dove non devi incappare in qualche demente che ti piomba in mezzo alla strada completamente strafatto e ubriaco. No.
Secondo i talebani del politically correct questo è tutto lecito. Sballo. Fumo libero. Occupazione. Davvero non comprendo come abbiamo fatto a farci governare e fottere da sta gente.