La sinistra che criminalizzava gli Alpini, ora accetta i rave party

Rave Party Modena – ottobre 2022

Sono rimasta abbastanza colpita dalle immagini giunte da Seoul in occasione della festa di Halloween. Ma più che altro a turbarmi è stato il numero di morti. Impressionante.
Quasi contestualmente a questa immane tragedia migliaia di persone si sono ritrovate nella notte in un capannone abbandonato a Modena per un rave party. L’evento ovviamente non era stato autorizzato.
Subito il neo ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha ordinato lo sgombero e ha mandato le forze dell’ordine.
In netta controtendenza rispetto al dormiente ministro Lamorgese che faceva controllare i moti obliqui ondulatori alle camionette delle forze di polizia. Imbarazzante.
Nonostante questo. Nonostante il nostro Paese,!ridotto ormai al macero, abbia un bisogno estremo di respirare il profumo della sicurezza, alla sinistra, a cui piacciono evidentemente degrado illegalità e incuria, il giusto polso del neo ministro dell’Interno non è piaciuto.
A colpirmi sono state le parole profuse, tra cui ci mettiamo anche quelle di Toscani e di tutta quella grancassa radical chic che suona le litanie rosse, ecco profuse da chi ha detto che in fondo non c’è niente di male se i ragazzi si trovano per sbrodolarsi di vomito e ubriacarsi e bucarsi e farsi fottere in mezzo a duemila persone e che i rave party li abbiamo fatti tutti, e che viva Dio questi “so ragazzi” e possono fare perfettamente quello che vogliono perché sono stati chiusi due anni.
Ora Toscani e i radical chic dimenticano forse che chiusi ci siamo stati tutti.
Ma non per questo le nostre dimore o i nostri garage sono diventati ricettacoli di sbandati dove praticare alcol sesso droga e rock’n’roll totalmente fuori controllo.
Tale codesta parte politica dinanzi all’ordine impartito dal ministro Piantedosi di sospendere l’evento, si è detta preoccupata dall’ escalation di questo governo autoritario. Da questo pugno di ferro.
Che con tutto quello che abbiamo subito quando non potevate nemmeno pisciare nel cesso di casa se per caso avevate l’abitazione a metà tra due province, mi chiedo quale escalation ci sia nell’interrompere un evento che rischia di fare morti e feriti e di far venire meno l’ordine pubblico.
Qualcuno ha detto che sono droghe leggere. Mettendo in dubbio anche la narrazione degli inviati che erano nel luogo della manifestazione e che vedevano con i loro occhi.
Qualche altro bernoccolo ha asserito che queste feste sono come i raduni degli Alpini. Dimostrando di non sapere un fico secco. Di non saper riconoscere una torta da una carcassa di letame e di non essere mai stato ne all’uno ne all’altro evento. I rave party con i raduni degli Alpini non c’entrano un tubo.
Ma come recentemente è accaduto abbiamo varie dimostranze di politicamente corretti che si sono sbracati per far sì che i raduni almeno per due anni non venissero più fatti. Con la motivazione che gli Alpini sono dei rozzi ubriaconi e invece i partecipanti ai rave party sono persone che arrivano lì con i fiorellini e le bottiglie d’acqua minerale da consumarsi rigorosamente a temperatura ambiente.
Chi ha attaccato i raduni volendoli sospendere per due anni, qui appoggia l’esuberanza e il fuorilegge di ragazzotti radunatisi in un covo abusivamente al solo scopo di drogarsi e bere.
Davvero non capisco perché continuiamo a ostinarci. Ragionare con chi non capisce le differenze è un’attività alquanto inutile.

sbetti