Ci risiamo. A volte ritornano.
Ricominciano le campagne elettorali. In molti casi non sono mai finite, tra passerelle stucchevoli e strette di mano, e qualcuno ti chiama per fare da addetta stampa. O meglio curare la comunicazione.
Una cosa che ora evito di fare.
Nella maggior parte dei casi la narrazione è questa. Ci si incontra. Si scambiano quattro chiacchiere. Poi quando parli di compensi ti senti rispondere: “Sì cerca un attimo di capire, io ora non posso darti tanto ma se divento sindaco o consigliere ci sarà da mangiare anche per te. Magari ti faccio assessore”. Alcuni addirittura ti dicono: “No ma io non ho bisogno di una presenza costante. Cioè tu puoi continuare a fare il tuo lavoro. Mi basta solo che mi rileggi il comunicato. O che mi dici se un post va bene o no. Tu alla fine sei brava ci metti poco”.
Ora. Lo ribadisco per l’ultima volta. A me del posto di assessore non chiava una benemerita sega. Non sono in cerca di voti. Nemmeno voglio averli. Alcuni politici mi stanno anche antipatici.
La pillola indorata poi con me non funziona. Anche perché il miele mi ha sempre fatto schifo.
Per quanto riguarda il lavoro intellettuale invece, questo cari signori si paga. E invece ti ritrovi con rozzi che ti chiedono un intervento, un video, un parere, una comparsa; qualcuno ti chiama per moderare dibattiti conferenze serate e pretende sia tutto gratis.
Una volta un consigliere regionale mi ha detto che mi avrebbe dato 50 euro al mese. Gente con cui non ho intenzione di spendere nemmeno un minuto del mio prezioso tempo.
Ho seguito campagne elettorali dove pontificavano sul lavoro ai giovani ed era tutto dovuto. L’interessato o interessata (le donne sono micidiali pensano solo a se stesse) manco si preoccupava se quel giorno avessi il cagotto. Perché quando poi sei troppo concentrato sulla tua corsa, o sulla tua lotta, te ne freghi degli altri e diventi come un automa.
Il lavoro intellettuale cari va pagato. Non sto qui a ribadirvi il concetto che se vostra moglie va dal parrucchiere a farsi la chioma, o dall’estetista a farsi levare i peli del culo, l’estetista pretende di essere pagata.
Così come se andate in un locale a mangiare una pizza.
Siccome però non vi è chiaro, e me ne fotto delle vostre disponibilità economiche – sai la crisi, hanno tagliato i fondi – ma non ti preoccupare- mangeremo tutti – dal profondo del mio cuore vi auguro che vi si rompa il cesso e che troviate qualcuno che ve lo ripari gratis.
Buona giornata

#sbetti


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