
Il barbaro che domenica sera ha ucciso due splendide ragazze e lasciato sulla strada incustodite due bimbe, una di pochi mesi tra l’altro, era già stato condannato per guida in stato d’ebbrezza.
Quando i carabinieri sono andati a prenderselo aveva il tasso alcolico tre volte oltre il consentito. C’ha da fare chi lo difende dato che ora vorrebbero dimostrare che il delinquente abbia bevuto dopo essere tornato tranquillamente a casa, lasciando sull’asfalto due giovani vite distrutte e due bimbe da salvare.
Dimitre Traykov, questo il suo nome, diciamolo qui questo nome! Urliamolo. 61 anni.
Origini bulgare e cittadino italiano, anche se in Bulgaria il furbone è considerato il re dei trasporti, domenica sera su quella strada, la A 28, all’altezza di Pordenone, viaggiava a 130 chilometri orari quando ha distrutto la Fiat Panda con a bordo Jessica Fragasso, 20 anni di Mareno di Piave (Treviso), e Sara Rizzotto, 26 enne di Conegliano, sempre nel trevigiano, madre delle due bimbe di 5 mesi e di due anni e mezzo.
Bimbe che ora grazie a Traykov, si trovano senza mamma.
Il patron dei trasporti in Bulgaria che a quanto pare viene a fare affari in Italia, aveva in prova un Land Rover Defender che si è rovesciato.
Mentre due motociclisti si fermavano per prestare soccorso, il delinquente è scappato.
Ora. Il bulgaro, titolare della Traykov Trans Ltd, aveva già altri tre precedenti penali a carico nella sua fedina penale sporca, come dovrebbe esserlo anche la sua coscienza. Riciclaggio. Resistenza a pubblico ufficiale. E guida in stato di ebbrezza.
E non si capisce cosa ci facesse ancora con la patente. In Italia.
Leggo che gli avvocati vorrebbero sostenere che l’uomo abbia bevuto dopo l’incidente. Ossia quando bello tranquillo è andato a casa e ha detto: “Sai che c’è? Ma sì. Facciamoci un drink”.
Mi auguro che anche gli avvocati riescano a guardarsi allo specchio e a mettersi una mano sulla coscienza anche loro.
Perché anche a me, quando ti indottrinano negli studi legali, avevano insegnato che un avvocato è bravo quando difende l’indifendibile, ma c’è un limite a tutto.
E quello non si può oltrepassare.