
Appare evidente ormai come la violenza dell’anno, quella che sarà ricordata nei discorsi di Capodanno, sarà un’altra.
Perché di altre violenze, fondamentalmente, non chiava una tega a nessuno. Gianluca Veneziani su Libero ne ha parlato ancora lunedì scorso.
Ebbene sì. La prova? Davide Giri è il ricercatore italiano di 30 anni, ammazzato a coltellate ad Harlem (New York), il 2 dicembre scorso, da un venticinquenne afroamericano.
Vincent Pinkney, questo il nome dell’assassino, con vari precedenti penali a carico – 11 arresti per rapine e aggressioni e nel 2015 una condanna a 4 anni di reclusione – lo ha trucidato perché bianco.
Davide Giri è stato il primo che gli capitava a tiro. E quindi ha preso e l’ha ammazzato. Fatale la coltellata all’addome.
Giri era originario di Alba e appparteneva a quella schiera di soggetti che della loro vita non voglio perdere neanche un minuto. Lui cervello in fuga dall’Italia. Una specializzazione a Shangai, in Ingegneria elettronica, poi la grande sfida degli Stati Uniti: candidato a un PhD alla Columbia University.
Ora mi immagino se fosse stato il contrario.
Ossia se ad ammazzare fosse stato un bianco. E se ad essere ammazzato fosse stato un nero.
Le Boldrini e company e tutti gli intellettuali di sinistra, e intellò, e radical chic e talebani del politicamente corretto, avrebbero quanto meno chiamato la Cia, l’FBI, l’esercito.
Avrebbero organizzato conferenze stampa travestiti da arcobaleno con le scritte “Ddl Zan e basta al razzismo”. “E per favore no! Non è possibile. Ancora tutto questo”. “Questi atti sono assolutamente da condannare”, avrebbero scritto social media manager in erba costretti a rispondere al telefono alle tre del mattino.
Per giorni avrebbero riempito i tristi social orientati a sinistra, urlando e gridando come forsennati che “Mio Dio aiuto! C’è un problema di razzismo. Aiuto no! Non si può! Per carità. Dobbiamo adottare le politiche dell’integrazione, dell’inclusione, della fratellanza sociale” e altre simili cagate dettate da quella fetta di popolazione che gira col Porsche del padre e va in giro a pisciare sulle vetrine dei negozi.
Per giorni si sarebbero tenute manifestazioni. Eventi. Lanterne lanciate in aria. Monologhi. Minuti di silenzio.
Il Fedez di turno avrebbe mulinato le sue storie su Instagram mandando al diavolo tutta quella fetta di politica che a parere suo alimenta l’odio. La violenza.
Le femministe sarebbero scese in piazza berciando. Urlando come oche giulive. I calciatori si sarebbero inginocchiati pre partita. Perché è morto un nero.
Invece siccome è morto un bianco.
Allora la morte di un bianco diventa quasi normale. Diventa una cosa di secondo ordine. Tale per cui se vai in certi posti (capirai Harlem) allora devi essere consapevole dei rischi che corri. Perché potrebbe esserci qualche squinternato che ti fa fuori per il tuo colore di pelle.
Un po’ come qui.
Quando lanciarono le uova addosso a una donna di colore. Poi si scoprì che questo era figlio del Pd.
Buon inizio Feste.