La gente tira in ballo la Costituzione e non sa manco cos’è

Ultimamente la Costituzione va molto di moda. Permettetemi un paragone surreale e simpatico ma pare sia diventata un po’ come il Titanic.
La maggior parte della gente prima che Cameron facesse il film, non sapeva manco esistesse.
Prima di allora il Titanic non se l’era cagato fondamentalmente nessuno. Un po’ come la nostra Carta Fondamentale che per alcuni non conta nemmeno come ferma porte perché è troppo fina. Sono 139 articoli.
Ecco in questi giorni sta andando molto di moda tirare in ballo la Costituzione. Riempirsi la bocca.
Gente che a volte non l’ha manco mai letta. Pochi per fortuna. Ma che bastano a rovinare il lavoro di chi l’ha letta per davvero, per il principio assodato per cui “fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce”
Il punto è che se non hai una formazione giuridica non puoi capire, a meno che qualcuno non te lo spieghi, cosa sia il bilanciamento degli interessi.
E che la libertà non esiste per davvero. Non puoi capire cosa voglia dire riserva di legge. Quando un diritto prevale su un altro e via discorrendo. “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”.
Tutte cose che o impari se studi legge o apprendi se ti documenti, leggi, e stai a sentire chi ne sa qualcosa di più degli altri.
Tante costruzioni giuridiche che chi è abituato a leggere due tre cose – gli bastano quelle – e trarne le conclusioni, non sa nemmeno esistano.
Beati loro.
Mi imbatto a volte con persone lodevoli ed eccellenti nel riparare lavatrici e caldaie, che mentre avvitano tubi, tirano in ballo articoli farneticando “mio diritto personale”, “c’è scritto sulla costituzione, è anticostituzionale, viola la libertà di movimento”. “Ci hanno tolto la libertà”. Ammesso esista.
A volte trovo anche cattedratici con eccelsi titoli di studio che tirano in ballo la suddetta Carta senza sapere esattamente in che contesto venne scritta, quando, come, perché, e non ricordano nemmeno la data di entrata in vigore. Cioè se glielo chiedi rimangono un attimo balbi e ti rispondono che non hanno dimestichezza con i numeri. Imbarazzante. Davvero deplorevolmente imbarazzante.
Persone invertebrate, poche per fortuna, che ripetono a mena dito un comma, solo quello, senza contestualizzarlo, senza vedere se ci sono riserve di legge, solo perché l’hanno visto apparire su Facebook in uno di quei meme che chi non ha un tubo da fare si diverte a far rimbalzare ovunque.
Le libertà costituzionali sono già state falcidiate durante la gestione del primo lockdown. Ma anche lì il confine è assai labile.
E come sarà si prendono sempre le strofe degli articoli, come delle canzoni, che ci fanno più comodo, senza leggere tutto il resto.
Di questi tempi poi sta diventando incostituzionale tutto. Metti la mascherina. É incostituzionale. Ti vaccini. È incostituzionale. Prendi il treno e devi esibire il biglietto. È incostituzionale. Vai al supermercato è incostituzionale. Esprimi la tua su Facebook è incostituzionale. Fare famiglia è incostituzionale. Esibire un certificato anche.
Non hanno invocato la Costituzione solo quando hanno aderito in massa alla lotteria degli scontrini o ai bonus elargiti da Conte. L’aver messo a disposizione le proprie password e credenziali invece è stato costituzionale per davvero.
Del testo a farci infinocchiare siamo bravi.
Parlare a vanvera poi è diventato il più costituzionale dei diritti.
Con il rispetto dei diritti di tutti.

#sbetti

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