
Niente meno che imbarazzante.
Praticamente è accaduto che Ilda Boccassini, la pm rossa, abbia pubblicato un libro: “La stanza numero 30”, edito Feltrinelli.
Che richiama un po’ la stanza 26 di Nek, “Tra quei fiori che non guardi mai, dove vendi il corpo ad ore, dove amarsi non è amore, e sdraiandoti vai via da te”. Che è un po’ quello che è accaduto.
La stanza numero 30 è quella al quarto piano del palazzo di giustizia di Milano, dove Ilda Boccassini lavorò dal 1979 fino praticamente all’altro ieri e dove iniziò a occuparsi fin da subito di criminalità organizzata e a collaborare con Giovanni Falcone.
Nel suo libro, Ilda Boccassini, che abbiamo visto condurre battagliera, a suon di tacchi alti, capelli rossi e codici la sua crociata contro Silvio Berlusconi, ora parla di quell’amore che non era amore, era al di là dell’amore stesso con Giovanni Falcone, e di quella notte in cui “rimanemmo abbracciati per ore, direi tutta la notte, parlando, ascoltando Gianna Nannini e dedicandoci di tanto in tanto ad alcuni dettagli dell’interrogatorio e ai possibili sviluppi dell’indagine. Che notte”.
Che caduta di stile.
Che imbarazzo. Che vergogna.
Soprattutto nei confronti di un uomo e di una donna morti in circostanze che sappiamo tutti e che ricordano uno dei volti più drammatici e brutti della storia d’Italia.
Chissà se il giudice Falcone, che pure era sposato e la povera moglie Francesca Morvillo, morta anche lei nella strage di Capaci il 23 maggio 1992, siano contenti di sapere che nelle librerie d’Italia ci sta una pagina piena di sentimenti spiattellati, gettati lì come un fiume in calore a cui peraltro non possono nemmeno rispondere. Manca l’appello, come ci insegna la legge.
Ma si sa che la legge che non è uguale per tutti. Nemmeno per i magistrati che quella scritta senza il non, ce l’hanno dietro e non davanti.
Chissà se Falcone sia contento poi che vengano messi in piazza fatti così privati. Ammesso siano veri.
La rivista statunitense Foreign Policy nel dicembre 2011, aveva inserito la Ilda Boccassini al 57º posto nella lista delle personalità nel mondo che nel corso di quell’anno avevano influenzato l’andamento del mondo nella politica, nell’economia, negli esteri.
Anche nel gossip aggiungiamo.
Quanto imbarazzo sapere che fu proprio lei a meravigliarsi di sollazzi, divertimenti mai dimostrati, passioni mai accese; a parlare addirittura di “sistema prostitutivo organizzato”, e a dire di non capire perché cosa possa spingere alcune ragazze a barattare il loro corpo per un po’ di successo in Tv.
E non lo capiamo nemmeno noi, chi glielo ha fatto fare, a 71 anni suonati, barattare un amore mancato per un pugno di copie.
Se voleva trovare un modo per uscire di scena, c’è riuscita benissimo.