In Italia, ho potuto appurare nei miei anni da cronista, prima che il potere si svegli, deve sempre succedere qualcosa. A meno che non serva al proprio tornaconto personale. Allora in quel caso si muovono tutti. La foto che vedete, del mio amico fotoreporter Günther Pariboni, testimonia lo stato – brado – di manutenzione del palo che sorreggeva il pallacanestro crollato in testa al ragazzo di Porto San Giorgio (Fermo), nelle Marche. Come è possibile che nonostante le segnalazioni – di cui ho contezza – giunte ai vigili, nessuno abbia fatto nulla? Come è possibile che quel campetto che doveva essere messo in sicurezza, era ancora aperto? 

Ma riavvolgiamo un attimo il nastro. 

È lunedì mattina, e in via Della Resistenza, nella cittadina sangiorgese, alcuni ragazzi si trovano per giocare a pallacanestro. Il parchetto è un’area parecchio frequentata per gli habitué del posto, e raccoglie tutti gli appassionati di basket. Un’area costruita vent’anni fa, che fa parte delle opere del consorzio agrario, ora passata nelle mani del Comune. 

Solo che lunedì mattina accade qualcosa. 

Il giovane, 20 anni, sta giocando con il fratello, quando all’improvviso il palo di ferro che sorregge tabellone e canestro crolla. Gli piomba addosso come un masso. E il ragazzo viene travolto. I soccorsi arrivano nel giro di breve. Il ragazzo è in stato di semi coscienza. L’elisoccorso si alza in volo. E il giovane viene trasportato d’urgenza all’ospedale di Torrette di Ancona, dove si trova tuttora in rianimazione. Sabato scorso però – quindi due giorni prima dell’accaduto – un signore con cui ho parlato, mi dice che aveva segnalato alla polizia locale lo stato del palo, che come si può vedere è completamente arrugginito. In effetti, pare carta vetrata, vetusta, usurata, che se la prendi in mano ti si sgretola come il pane secco.  Sarebbe bastato un filo di vento che soffiava più forte a tirarlo giù per terra come fosse un giunco. Il signore in questione ha fatto anche un video che finirà agli atti. “Siccome faccio il fabbro – mi dice – sono passato di lì sabato e ho notato questo palo completamente arrugginito. Ho fatto le foto. Ho fermato gli agenti della polizia locale. Ho detto loro che il palo di lì a poco sarebbe caduto, ma come puoi vedere nessuno mi ha calcolato”. 

Infatti. Passa sabato. Passa domenica. E il palo rimane lì. Poi arriva lunedì e l’epilogo è noto a tutti. Quando sarebbe bastato transennare il parchetto. Non voltarsi dall’altra parte. Andare al di là della sciatteria dilagante. Mi chiedo. Perché nessuno ha fatto niente?  Ora andate a dire a quei genitori che il loro figlio è in ospedale perché il parco era ancora aperto. Quando doveva essere chiuso. 

#sbetti

Il palo da pallacanestro ph: Günther Pariboni

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