Questo è il livido di un pugno che sarebbe arrivato a me in faccia, se l’uomo della vigilanza non mi avesse difeso.
Questo è quello che fanno gli occupanti abusivi di case. Provateci voi a difendervi in casa vostra e rischiate di finire in galera o indagati per lesioni tentati omicidi e altre figure applicate in maniera folle.
Tanto gli abusivi sono consapevoli e forti che nessuno farà mai loro niente, protetti e tutelati dai giudici, dallo Stato, dalle leggi, quasi perfino dalle forze dell’ordine. Arrivo in questa casa occupata che è quasi ora di pranzo.
L’occupante mi fa il favore di uscire inconsapevolmente, ignaro che ci avrebbe trovato. Rimaniamo tutti in auto. Non scendiamo. Lo osserviamo venire avanti. Il cameraman prepara la camera. Io il gelato. Mette in rec. Io schiaccio on. La lucetta verde si accende e in una frazione di un secondo, quando ormai è in bocca a noi, scendiamo dall’auto. In quei momenti ti giochi tutto. Tutto in una manciata di secondi che svapora via se non ti muovi. Avviene tutto in un attimo. In un attimo devi bloccarlo, fargli domande, chiedergli o chiederle conto del perché diamine sia ancora in quella casa magari con un’ordinanza di sfratto. In un attimo gli vuoi chiedere se non si vergogna a stare in una casa senza pagare l’affitto, manco il condominio, le bollette e tutto quello che ci sta dietro e se sa che in Italia la gente per bene e che lavora l’affitto se lo paga o la casa se la compra. In quel momento un vortice di emozioni ti si riversa addosso. Piomba come piomba la lava sul vulcano accesso. Non senti caldo. Non senti freddo. Non ti accorgi se piove. Se c’è il sole. Se è giorno. Se è notte. È un misto di adrenalina, energia, paura, impeto. Puoi sentire il cuore in gola. Come le gambe tremare. Puoi sentire le mani fredde. Come i piedi partire. Anche perché non sai come l’occupante possa reagire. E qui ha reagito male. Inizio a fargli domande. Non mi risponde per mezz’ora. Ma a un certo punto. A un certo punto quando capisco qual è il tasto dolente, sbrocca. Fa per tirarmi un pugno e la scorta si mette in mezzo. In un baleno lo para quel pugno. Lo ferma. Lo blocca. E se lo prende giusto qui sul collo.
Ora queste sono le reazioni sempre più violente degli occupanti abusivi. L’arroganza. La supponenza. La delinquenza. La convinzione di fottere lo Stato e nonostante questo essere nel giusto. Tanto sanno che a loro nessuno farà mai niente. Carabinieri che arrivano per far domande ai giornalisti. E non agli occupanti. Ordinanze di sfratto mai eseguite. Giudici irraggiungibili. E ufficiali giudiziari introvabili. Signori questa è l’Italia.
Invece se ti entrano in casa o in gioielleria o in tabaccheria per rapinarti mentre stai dormendo o stai lavorando logorandoti di un lavoro che ti porta ogni giorno a farti il culo, e questi ti minacciano o ti legano la moglie e i figli, non puoi fare niente, perché se per caso ti azzardi ad alzare un dito, poi se non ti ammazza il ladro ti ammazza lo Stato.
E quindi i proprietari in casa loro non possono difenderti. Invece gli occupanti abusivi – una ha minacciato perfino una mia collega davanti al carabiniere che è rimasto muto – ecco dicevo gli occupanti abusivi possono fare tutto. Possono tirarti pietre. Sassi. Coltelli. Bottiglie rotte. Possono sputarti addosso.
Menarti. Darti calci. E minacciarti.
E questo sì. Questo è sotto gli occhi di tutti.

sbetti


Scopri di più da Sbetti

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.