Quella che vedete qui è la schermata di un portale di un albergatore che sono andata a trovare in Trentino Alto Adige.
Dal giorno dell’aggressione di Andrea Papi – chiamiamo le persone con il loro nome – Andrea Papi è Andrea Papi non è il runner – così come l’orso si chiama Jj4 e non si chiama Gaia – ecco dicevo dal giorno dell’aggressione ha iniziato ad avere una serie di disdette. E sono tante. Interminabili. Non finiscono più. Ogni giorno se ne aggiunge una.
Quando me l’ha detto aveva quasi le lacrime agli occhi. Lui di questo lavoro ci campa. Un bed & breakfast in un posto magnifico fantastico incontaminato che ha la sfiga di avere accanto il bosco, così come tanti altri.
La struttura tenuta insieme alla moglie è bella, carina, a conduzione familiare. Una di quelle che quando ti svegli la mattina ti fa trovare il caffè latte e le more sopra la tavola. Le cancellazioni sono una dietro l’altra. Anche i tedeschi. Anche gli stranieri. Hanno paura. Se devono andare in Trentino per vedere i boschi dalle stanze d’albergo vanno da un’altra parte. Lui non è l‘unico con cui ho parlato. Ce ne sono molti altri che hanno avuto e stanno avendo problemi. Uno mi accompagnato su su in cima alla stanza d‘albergo. Ha aperto la finestra e mi ha detto: “La vedi questa zona qui? Ecco questa è tutta frequentata dall’orso. Ma questa è casa nostra capisci? Casa nostra?”.
Io ora non sono contro l’orso. Non lo sono mai stata. E questa cosa di disdire le prenotazioni mi pare un tantino esagerata, dato che se cade un aereo non è che tutti si mettono a disdire i voli. Ma dovremmo forse calibrare di più questa eccessiva umanizzazione dell’orso. Questo trattare il plantigrado come fosse un essere umano. Questo chiamare Jj4, Gaia. E un ragazzo, runner. Questo non riuscire a comprendere che l’orso ha fatto l’orso e che mai potrà adeguarsi alle esigenze ed esistenze di un uomo. Io ci sono stata in Trentino. Ho parlato con questa gente. E quando ti trovi davanti un esemplare del genere devi solo pregare che ti vada bene. Quest’uomo per le cancellazioni era disperato. Prima il covid. Poi le chiusure. Poi le restrizioni. Ora gli orsi. La natura va lasciata libera ma anche tra animali e umani ci sono dei patti. Un equilibrio che deve essere trovato.
sbetti

