La mia inchiesta per La Verità 👇
Vite sospese nel ghiaccio. Avanzi di gravidanze, sogni infranti, desideri che diventano diritti, interessi personali che sovrastano quelli delle piccole creature. La richiesta di consegna avviene in un sito internet a cui basta collegarsi. Un secondo e siamo dentro. Usiamo un nome di fantasia e ci mostriamo interessati a farci pervenire un embrione congelato dalla Polonia. Basta cliccare sul bottone giallo in alto a destra, quello con disegnato l’aeroplanino e il gioco è fatto. Si apre una schermata dove devi inserire: nome, cognome, indirizzo email, numero di cellulare, il Paese di provenienza e le informazioni sulla consegna. Clicchi il tipo di materiale che vuoi trasportare, se il criotrasporto di cellule come uova, sperma, embrioni, se la criospedizione del Dna o la se la criospedizione del sangue. Poi devi selezionare il Paese dove è conservato il materiale, quello dove dovrebbe essere consegnato e la data di arrivo che preferisci. Un controllo che ci sia tutto, una scorsa veloce e voilà , la richiesta parte.
Ordinare il trasporto di un embrione, ammesso sia una pratica consentita, è facile come prenotare un mobile all’Ikea. Lo puoi comporre, scomporre, scegliere il tipo di viaggio, puoi decidere anche se vuoi un book fotografico. Il sito è quello di una societĂ che ha sede negli Stati Uniti ed è specializzata in criotrasporti per la riproduzione assistita. Non è l’unica. “Trasportiamo cellule riproduttive umane – ci scrive il nostro interlocutore – per cliniche della fertilitĂ e singoli pazienti con fecondazione in vitro, sia che tu debba trasportare ovociti congelati, campioni di sperma o embrioni”. L’evento della nascita, della vita che esplode, diventa un mercato, una forma di shopping, coordinato da specie di agenzia viaggi con tanto di all inclusive. Se desideri avere altre informazioni, in basso a destra del sito si apre una finestrella. “Benvenuto”, ti scrivono, “scrivici la tua mail e il tuo nome”. Da lì parte una conversazione con un operatore. Chiediamo quanto costi far arrivare un embrione congelato dalla Polonia all’Italia. “I need a quote for the transport of a frozen embryo. The journey is from Poland to Italy – Avrei bisogno di un preventivo per il trasporto di un embrione congelato. Il viaggio è dalla Polonia all’Italia”. “The price starts from 2.000 euros – il prezzo parte da 2000 euro”, ci risponde l’assistente. Poi, nel giro di un’ora, veloce, veloce, via mail ci arriva un preventivo alquanto dettagliato e suddiviso in vari livelli.
Il primo livello prevede la consegna “porta a porta” e costa 2.000 euro. L’embrione arriva in un “serbatoio convalidato che mantiene la temperatura a -196°С”. In questo pacchetto forniscono anche la “supervisione personale da parte del nostro corriere umano durante l’intero trasporto (trasporto a mano)”. Al secondo livello invece, il prezzo sale a 2.300 euro; qui, oltre al “serbatoio convalidato che mantiene la temperatura a – 196° C”, alla consegna “porta a porta” e alla supervisione da parte del “corriere umano” ci sono il supporto clienti, il supporto legale, la polizza assicurativa e, attenzione, il report fotografico: un vero e proprio book che racconta il viaggio dell’embrione dal momento del ritiro al momento della consegna. La consegna deve avvenire tra due cliniche, l’embrione non può essere consegnato a casa, ci scrive Natalia, l’impiegata che ci ha mandato il listino. Procediamo nella lettura del preventivo e arriviamo al terzo livello. Qui il prezzo sale a 2760 euro e oltre ai servizi che vi abbiamo elencato prima, ci sono anche: il rimborso per la cancellazione, il “monitoraggio della spedizione 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno da parte del team di assistenza clienti”, “l’assistenza clienti su telegram, whatsapp, viber, messenger, email”, la fornitura dei “dettagli del corriere” con annessi “numero di cellulare, whatsapp, viber” e i dazi doganali fino a 100 dollari. Poi c’è scritto: “Gli oneri correlati superiori a euro 100 saranno fatturati separatamente”.
Eccerto. Queste sono le offerte. Sul sito poi, come avviene su Amazon, puoi anche tracciare il tuo pacco. “Tieni traccia del tuo ordine”, c’è scritto. “I nostri corrieri – ci scrive Natalia – ritirano personalmente i campioni di fecondazione in vitro dalle cliniche della fertilitĂ utilizzando i piĂą recenti caricatori secchi che sono riempiti con azoto liquido o vapori di azoto”. Gli embrioni congelati, infatti, sono quelli nati dall’incontro tra ovulo e sperma in vitro che, anzichĂ© essere subito impiantati nell’utero, vengono ibernati perchĂ© in esubero o in attesa di essere trasferiti. Il sito della Fondazioni Veronesi spiega come gli embrioni messi “in cassaforte” dalle coppie in attesa di pma e adatti al congelamento vengano stoccati a quasi – 200° centigradi e immersi nell’azoto liquido. “Durante il periodo di trasporto – continua Natalia – la temperatura interna viene misurata continuamente e puoi essere certo che il container verrĂ trasportato a mano e non verrĂ mai sottoposto a raggi X durante il controllo di sicurezza doganale dell’aeroporto”. In piĂą, continua, “utilizzando i nostri rapporti consolidati con le principali compagnie aeree del mondo, possiamo garantire consegne rapide e puntuali, indipendentemente dalla destinazione o dai tempi ristretti”.
Avete capito? Farsi arrivare un embrione diventa quasi piĂą facile che prenotare un viaggio alle Maldive. Ma questa pratica si può fare? Ufficialmente un privato non può ordinare il trasporto di un embrione conservato in una clinica all’estero, ma come vi abbiamo raccontato, stando comodamente seduti dal pc di casa questo divieto è facilmente aggirabile. Basta pagare. In Italia il trasporto può avvenire solo tra centri autorizzati dalla normativa europea. Ci sono centri italiani che si occupano di trasporto di gameti, embrioni e campioni a utilizzo clinico e il cui spostamento avviene con “mezzi e operatori specificatamente formati”. Per la spedizione dei campioni da un Paese estero è necessario richiedere al ministero della Salute un’autorizzazione di esportazione e sono sempre di piĂą le coppie che si rivolgono oltre le frontiere dove è ammessa la “donazione” – si fa per dire – di ovociti, dietro compenso. Ma il punto è, tutti questi embrioni dove finiscono?
Una relazione del ministero della Salute al Parlamento (febbraio 2021 sull’anno 2018) parla di un arrivo di “3.060 criocontenitori provenienti da Spagna, Repubblica Ceca e Grecia”. Paesi dove la “donazione” – che donazione non è – di ovociti è ammessa. Se una coppia gay o se una donna in Italia non può aver figli, non fa altro che mandare lo sperma del marito o del compagno in una clinica all’estero, qui troverĂ qualche donna che donerĂ l’ovocita, si formerĂ l’embrione e questo in qualche modo tornerĂ in Italia, magari tramite le “agenzie viaggio” che organizzano last minute di embrioni in volo. La relazione del ministero della Salute al Parlamento, di settembre 2022, sull’attivitĂ dei centri di procreazione medicalmente assistita parla addirittura di “attivitĂ di import – export di gameti ed embrioni”. Sì. Dice proprio così. “AttivitĂ di import export di gameti ed embrioni”. Parole da far rizzare i capelli. Che sono anche il titolo dell’ultimo capitolo. Nel 2020, dati alla mano, quelli crioconservati erano 42.057 con una percentuale del 57,5% dei trasferibili e dei sopravvissuti. Da una tabella si legge che le importazioni di embrioni nei criocontenitori nel 2016 sono state 2.865. Nel 2018 arrivano a 3.060. E nel 2020, arrivano a 3989. Non solo. Da un documento di Camera e Senato scopriamo che nel 2018 “sono stati formati 98.673 embrioni trasferibili, ne sono stati trasferiti 54.725 (55,5%) e ne sono stati crioconservati 43.946 corrispondenti al 44,5%”. Nel 2020 invece “sono stati formati 74.871 embrioni trasferibili, ne sono stati trasferiti 32.339 (43,2%) e ne sono stati crioconservati 42.532 corrispondenti al 56,8% dei formati e trasferibili totali”. Embrioni che non possono essere distrutti. A fronte di questi dati le nostre fonti parlamentari parlano di un numero che si aggirerebbe oltre i 120 mila embrioni crioconservati totali, a cui vanno aggiunti quelli importati dall’estero.
In Italia, quindi, ci sarebbero oltre 120 mila vite sospese nel ghiaccio. Che fine hanno fatto?
Serenella Bettin

La VeritĂ , 3 aprile 2023

Grazie 🙂
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