Le hanno schiacciato in faccia il pannolone usato di un’altra. Le hanno detto “troi* putt*”. “Vecchia di merd. Maled cancara. Oca. Mong”.
Un’altra l’hanno pestata. Un’altra l’hanno violentata. Lanciata sul letto. A un’altra ancora le hanno sputato in bocca. La lanciavano con violenza. Niente cibo e pugni sulla testa. “Non me ne fotte un caz – dicevano – le lascio il pannolone sporco”.
E quando un anziano si ribellava gli sputavano in faccia e lo frustavano.
Ho letto nelle cronache locali la terribile vicenda che sta interessando la casa di riposo Monumento ai Caduti di San Donà di Piave nel veneziano.
E posso dire che mi viene il vomito. Mi fa tanto schifo. Ma tanto tanto ma tanto schifo. Tantissimo. Soprattutto se penso che in alcune case di riposo c’è ancora chi pratica la prassi del Green Pass, chi ancora fa fare i tamponi, e chi ancora, pur non essendo positivo (so per certo) viene tenuto in isolamento. Robe da matti.
L’isolamento a fronte di questi fatti gravi farebbero bene a infilarseli nel sedere.
In qualunque casa di riposo, non solo in quella interessata.
Nella casa degli orrori ci sono stati anni di denunce rimaste inascoltate, insulti, botte, pugni, schiaffi, per non parlare degli stupri e delle ripetute violenze sessuali su anziane invalide o allettate che non potevano in alcun modo difendersi. L’indagine è partita dal racconto di una figlia che aveva notato escoriazioni ed ecchimosi nel corpo della madre e un improvviso dimagrimento.
E poi ancora pranzi non dati, farmaci non prescritti, anziani lasciati sul letto con i pannolini sporchi, drogati con i barbaturici.
Un inferno quello emerso dall’inchiesta della procura di Venezia. Gli episodi certi sono quelli segnalati tra la fine 2022 e l’inizio 2023.
Una donna anziana è anche morta. Forse per le percosse e le molestie. Nelle carte dell’accusa emergono 13 violenze in 10 giorni.
Tale Davide Barresi, 54 anni, operatore socio sanitario, era stato ripreso mentre violentava sette pazienti. Se ne approfittava mentre dormivano. Si avvicinava. Si masturbava. Mimava atti sessuali che poi in alcuni casi portava a termine. Una roba di uno schifo assoluto.
E mi chiedo perché quando arrestino questi infermieri e oss, non li mettano dentro in isolamento in gattabuia finché campano in vita.
Barresi quando lavorava all’ospedale psichiatrico di Agordo nel bellunese era già stato coinvolto in un’indagine per abusi sessuali sulle pazienti. Condannato in primo grado, era stato assolto dalla Corte d’Appello di Venezia. Un trionfo.
Come fa un operatore che era già stato indagato a riprendere il proprio posto a contatto con soggetti deboli e fragili incapaci di difendersi?
Non so se queste persone che si macchiano di tali efferati crimini possano essere rieducati. Curati. Sanati. Nessuna cura è prevista. Qui non conta la rieducazione del condannato. La funziona rieducativa della pena. Perché non viene fatta loro una perizia psichiatrica prima di entrare in queste strutture? Perché nessuno controlla?
Perché non vengono sottoposti ad accertamenti mensili del loro stato di salute mentale?
Per due anni hanno controllato se la gente fosse infetta o meno. Per due anni gli anziani che avevano contratto il covid sono stati lasciati a morire soli senza manco un conforto di un parente.
Imparate a fare i controlli dove serve veramente.
sbetti
