
Le colline della Versilia dall’alto sembrano crateri lunari. Il fronte del fuoco ha bruciato tutto. Le fiamme hanno devastato case, sentieri, piante. Le foreste di Massarosa nel lucchese sono in cenere. E dietro a questo, anche sul Carso, c’è la mano dell’uomo, vigliacco e spietato che brucia la terra dove vive. Le immagini che giungono dal drone dei vigili del fuoco, in volo sopra la Versilia, mostrano la devastazione.Colline annerite, incenerite; paesaggi completamente devastati e polverizzati. Immensi pezzi di terra senza più una pianta, un albero, un arbusto. Solo cenere. Noi di Libero l’avevamo annunciato tre giorni fa: “nel luogo da cui è propagato l’incendio, sono stati rinvenuti cinque inneschi”. E infatti.
Il rogo che da lunedì ha bruciato quasi mille ettari di bosco sulle colline fra Massarosa e Camaiore sarebbe stato provocato volontariamente dalla mano dell’uomo.A comunicarlo ieri il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. “Le immagini delle foreste di Massarosa in cenere sono strazianti – ha scritto su Facebook – L’ estate si preannuncia rovente per il rischio incendi al quale si aggiunge la follia dell’uomo: sono stati trovati inneschi e la procura di Lucca ha aperto un fascicolo per incendio boschivo doloso”. Ieri pomeriggio era in corso il vertice tra la prefettura e il sindaco del comune di Lucca, Mario Pardini, per decidere il da farsi. Una delle questioni affrontate è stata la revoca o meno dell’ordinanza di evacuazione disposta dal sindaco giovedì scorso e che interessa 220 cittadini. Tutte persone che si sono appoggiate ad amici e parenti. Il comune di Lucca aveva anche allestito una palestra di una scuola. “Abbiamo predisposto nelle frazione evacuate presidi di polizia municipale – ci dice Pardini – per scongiurare atti di sciacallaggio”. Se ci spostiamo a Nordest il fuoco non si arresta.
Gorizia è una città coperta da una cappa come fosse nebbia. Non è l’afa. O meglio non solo quella. Sono le nuvole che si alzano dal Carso cariche di polveri fini. Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, ieri ha lanciato l’allarme per nuovi focolai che hanno ripreso forza fra l’ Italia e la Slovenia. E venerdì sera c’è stata l’evacuazione di vari comuni d’ oltreconfine, almeno 500 persone. Anche qui l’incendio sarebbe doloso. Fonti informate sui fatti riferiscono a Libero che è stato trovato un barattolo con all’interno un composto di “materiale bruciante” e “come tappo una lente grande quanto una moneta da due euro che col sole ha creato la combustione”. Il bilancio per ora è di 600 ettari bruciati sul versante italiano e 800 – ma potrebbero arrivare a mille – su quello sloveno.“L’incendio sul fronte tra Gorizia e Monfalcone – ci dice il sindaco Ziberna – è sotto controllo ed è in corso l’opera di bonifica per evitare nuovi inneschi. Oltre il confine invece è la tragedia. In Slovenia sono attivi sette elicotteri, Canadair croati, volontari che arrivano dalla Romania. Gorizia si è salvata, l’unica cosa è il livello Pm 10. Dovrebbe essere 50 ma nei luoghi colpiti abbiamo raggiunto anche i 300. Ho raccomandato ai cittadini di chiudere porte e finestre, e se devono uscire, di indossare la mascherina. Così come lavare accuratamente, anche col bicarbonato, la verdura, e bagnare con un panno gli infissi per togliere eventuali residui”. In una frazione di Doberdò del Lago, sempre nel goriziano, ci sono alcune abitazioni senza energia elettrica. Continue segnalazioni anche in Veneto. Incendi ieri nel vicentino e ogni tanto qualche focolaio a Bibione. Nel veronese le fiamme sono stati estinte e l’elicottero ha chiuso le operazioni. Al sud invece brucia la provincia di Matera. Le temperature qui sfiorano i 40 gradi. A Pisticci sono state evacuate 150 persone. E brucia anche la provincia di Palermo dove un vasto incendio ha colpito Monte Gulino.
Serenella Bettin
