
Dal diario di Facebook – 19 giugno 2020
Domenica a Gardaland ero allo sportello per ricevere l’accredito quando si presentano un nonno e un nipote.
Il nonno alto magro camicia a quadri, chiara, con i bottoni semi slacciati; faceva caldo, caldo, un caldo immenso, aveva le scarpe di pezza e teneva tra le mani un portafoglio di cuoio.
Gli occhietti erano piccoli, piccoli, avrà avuto all’incirca ottant’anni, ma un nonno giovanile, atletico, si vedeva che nella vita ha fatto sport.
Il nipote tutto scapigliato scontornato e dissipato avrà avuto all’incirca dieci anni. Aveva i capelli lunghi biondi che gli scendevano lungo il viso. Indossava una tuta rossa e aveva l’aria di uno che non ha paura.
Entrambi molto calmi si sono presentati all’ufficio informazioni, che stava giusto il metro accanto a quello degli accrediti.
Loro non hanno fatto come i maleducati che c’erano prima che si sono messi a urlare perché la coda sul Blue Tornado era di venti minuti anziché dieci, con tutte quelle ore che passavamo in fila fino agli anni scorsi. Era questo il bello di Gardaland. Sapere che avevi l’attesa. L’adrenalina che aumenta. Sapere che ci potevi ripensare e quando stava per avvicinarsi il tuo turno per quella giostra che ti solleva da terra, che ti tiene a penzoloni sul mondo, che ti catapulta su e che ti ributta giù, ecco sapere che potevi girare i tacchi e andartene.
Ma dicevo: loro non sono stati maleducati.
Il nonno si chiedeva come mai quest’anno non riuscisse, come tutti gli altri anni, a fare l’abbonamento per lui e il nipote per la stagione estiva. Quest’anno i biglietti e gli abbonamenti sono in formato digitale. Non esiste più che una persona si rechi nell’ufficio, dia la propria carta d’identità e possa fare il tutto, no. Anche se poi te lo fanno lo stesso. Quest’anno l’abbonamento si può fare online. Dal sito. Così come un biglietto. Prenotando. Compilando un modulo o scaricando l’app. L’app.
Cosa ne sa un nonno di cosa sia l’app se non ha nemmeno il telefonino. Questo nonnetto infatti è andato lì e ha detto alle cassiere che lui non ha nemmeno il cellulare, che non sa come si usi, che la figlia gli ha detto di mandare una mail, ma lui la mail non sa nemmeno cosa sia. Continuava a ripetere la parola mail come un bambino che vede la palla e continua a dire palla palla palla fino a che non la prende.
Il ragazzino lo ascoltava paziente e ha avuto un rispetto del nonno da inchinarsi. Non si è mai permesso di interferire. Di dire come sento tanti altri: “stai zitto tu, non capisci niente”.
E ne ho visti tanti a Gardaland, nonni, che nonostante le misure, nonostante le distanze, nonostante Gardaland non sia più lo stesso Gardaland per figli e nipoti, ma sia un Gardaland in sicurezza, ma in relax, ecco ho visto tanti nonni mettercela tutta.
Addirittura ora per ordinare un caffè al bar, devi scansionare il codice a barre col tuo telefonino che trovi al tavolino, ma se sei anziano allora il personale ti viene in soccorso. Io ho provato a dire che non ero in grado e mi hanno aiutato lo stesso.
Così, quando me ne sono andata dall’ufficio informazioni – accrediti, il nonnetto che voleva l’abbonamento era ancora lì.
La ragazza al front office gli ha detto, per rincuorarlo, che l’abbonamento quest’anno vale anche per il 2021.
Lui ha guardato il nipotino e mettendogli una mano sopra il capo gli ha detto: “Se ci sono ancora figlio mio, se ci sono ancora, sennò ci verrai da solo”.
Mi si è strutto il cuore.
Ho tirato fuori una sigaretta.
E ho tirato su le mascelle.
#sbetti