
Alla fine di tutta questa storia non so se quelle che hanno buttato il fango sugli Alpini ne siano uscite bene. Io fossi in loro mi vergognerei. Per se stesse. Per gli Alpini. E in primis per tutte quelle donne veramente vittime di violenze. Cosa credete? Che un processo per violenza sia facile da affrontare? Ci sono processi che durano anni. Dove emergono particolari dolorosi. Atroci. Che scavano dentro sofferenze che non rimargini. Niente a che vedere con le palpate sul culo. O con il Bella Figa o con qualche invito non sempre galante di qualche brillo che ha alzato di troppo il gomito. Ma le femministe si sono incazzate. Hanno iniziato dieci giorni fa a rompere le palle. Gettando fango e melma addosso a una categoria che mai si è risparmiata. Li vedo gli Alpini arrivare quando ci sono le disgrazie in giro per il mondo. (Qui in questa foto era durante un alluvione). Quando accade qualcosa e devi fare qualche servizio la maggior parte delle volte o ti accompagnano loro, o la protezione civile. Li ho visti durante il terremoto nelle Marche. O durante il covid. Che se fosse stata per l’organizzazione del nostro passato governo, da Conte, Di Maio, Cinque Stelle, che hanno amministrato il nostro Paese come fosse un campo di pannocchie, saremmo ancora qua a far la conta dei morti e vedere che toccano i mille. Ma in Italia siamo bravi a infangare ciò che non ci piace. Siamo bravi a piegarci a seconda delle convenienze. Siamo bravi a riempirci la bocca e i sederi col politicamente corretto. Col buonismo. Col perbenismo. Detto da gente che ti lascia senza lavoro dall’oggi al domani. Io la conosco sta gente. So di cosa parlo. Conosco perfettamente le pressioni per manipolarti il pensiero. Per condurti a pensare come la pensano loro. Quelle sono violenze. Ma nonostante questo continuiamo a parlare di cose senza senso. E i problemi veri li lasciamo lì. Perché le femministe, che sono così brave, non vengono a Padova la sera che quando torno da Milano mi devo far venire a prendere? Perché non dicono quali siano i problemi veri del Paese quando una donna non può rientrare in stazione da sola perché ha paura? Abbiamo città invase da molestatori, clandestini, spacciatori, pisciatori facili. A Padova pisciano davanti le vetrine dei commercianti. Quando c’è stato il periodo di tutte quelle aperture – apri – chiudi – chiudi – apri dove non si capiva na mazza e alcuni negozi erano aperti ma le città erano deserte, una commessa una sera mi disse: “Io tengo chiuso lo stesso perché sono da sola, la città è vuota, e quando esco da qui ho paura”. Ma continuate. Continuate a protestare per “Bella Figa”. Ringraziate Iddio di aver ricevuto un complimento.