Ma tanto è sempre colpa degli imprenditori

Ho letto le dichiarazioni della neoeletta alla guida della Cgil in Veneto, tale Tiziana Basso, che non crede alle “favole”, così da lei definite, dei giovani che rifiutano il posto di lavoro e degli imprenditori che si affannano a cercare personale.
Vorrei chiedere alla neopresidente della Cgil dove vive.
Visti io con i miei occhi, alcuni ragazzi che non sanno manco se inviano un curriculum in un bar o in un ristorante. Ragazzi che non vogliono fare turni, non vogliono lavorare il weekend, non vogliono rinunciare a sabati domeniche o feste, perché Dio mio no, le feste sono sacre.
Ce ne sono di bravi e volenterosi certo, non lo metto in dubbio, ma sono una minoranza.
Una mia amica che ha un bar, per trovare una cameriera decente ha impiegato sei mesi. Mi ha mostrato delle conversazioni con gente candidata che mettersi le mani sui capelli è poco. La maggioranza si presenta il giorno del colloquio sul luogo del lavoro all’orario in cui stabiliscono loro perché “scusami” – danno pure del tu manco del lei – “mi si è fermata la macchina”, “scusami non sapevo dove parcheggiare”, “scusami mi ha accompagnato mia madre”.
Gente totalmente irrispettosa, presuntuosa, che si crede arrivata. Una volta ne ho incontrato uno che faceva lo stagista in uno studio di architetti.
Il titolare gli aveva chiesto se gentilmente poteva scendere a prendere delle paste (dandogli i soldi ovviamente) perché era il compleanno di un collega dell’ufficio. Questo gli ha risposto che non ha studiato anni per comprare le pastine.
Figlio mio, io quando facevo la praticante – segretaria in uno studio andavo a comprare perfino la carta igienica. Andavo in ufficio anche il giorno di Ferragosto per innaffiare le piante. E quando ho cominciato a fare questo mestiere, all’inizio per campare di lavori ne facevo tre. Compresa la barista.
Sinceramente se tornassi indietro rifarei tutto.
Li ringrazio quelli che mi hanno sfruttato.
Visti io con i miei occhi poi i curriculum di certi ragazzi che non avendo mai lavorato in vita loro, nemmeno innaffiato un albero di frutta, scrivono che si vedrebbero bene a gestire delle persone. Curriculum totalmente privi di personalità, umiltà, intraprendenza, tutto subito. Alcuni anche ignoranti. Uno una volta alla casella “nazionalità”, anziché scrivere italiana ha scritto il comune in cui risiedeva.
Capite che siamo fuori dal mondo.
Parlo con titolari di alberghi e ristoranti disperati perché durante la pandemia si sono tutti adagiati. E dire che ci sono strutture che ti garantiscono anche l’alloggio ma prendere e sgobbare tutto il giorno non va più di moda. Meglio scaricare le app dove sei figo se fai video ridicoli e la gente ti segue.
Ma tanto è sempre colpa degli imprenditori.
Siamo un Paese di sinistri.
Dove lo Stato per imbambolare e imbonire i giovani concede mance, mancette, sussidi, bonus, elemosine, redditi senza sputare uno zampillo di sangue. Bene così.
Quando rincoglionisci il popolo la colpa è di chi ci casca.

#sbetti

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