
Dal diario di Facebook –
7 febbraio 2020
Abbattete i muri. Ho deciso di dedicare la mia attività giornalistica alla musica. La musica delle parole. La musica del suono. La musica del volteggio delle note. L’unica in grado di curarti. Quando scrivo un pezzo ho bisogno di comporre. Di ascoltare la musica delle parole. Di sentire la dita scivolare sulla tastiera come se stessero suonando una melodia. Ho bisogno di sentire male alle dita. Ho bisogno di battere i piedi. Di sentire che ogni parola fila, una a una, nel complesso del testo. Ho bisogno di tutto questo. Ne ho estremamente bisogno.
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