Quando l’altro giorno su whatsapp mi è arrivata la foto dei banchi lanciati su una chiatta da rifiuti a Venezia, di cui vi racconto su Libero, all’inizio non ci volevo credere.
So che in quel mentre ero al telefono e per 50 secondi non ho nemmeno più ascoltato l’interlocutore, tanta era la sbornia, nel vedere codesta immagine.
Questa notizia, che può sembrare bizzarra buffa a tratti divertente esilarante e diversiva, in realtà racchiude tutta l’immagine di chi ha gestito la pandemia durante il governo Conte. Il peggiore.
In un Paese che poi ha avuto bisogno di Mario Draghi per stare più tranquillo e risollevarsi.
Draghi. Che non è nemmeno un politico.
Allora quando ho messo giù il telefono e ho fatto le mie verifiche per capire se quella foto fosse vera, mi sono ancora più sbalordita. Perché sì. Era tutto vero.
Del resto dalla cantina alla discarica, è un attimo. Ma sono rimasta stupefatta soprattutto del percorso che hanno fatto questi banchi a rotelle, usati come bandiera, per distogliere l’attenzione dai problemi veri. Come le primule architettoniche dove Conte per decidere il colore aveva impiegato 15 giorni.
I banchi, ampollosamente chiamati “sedute innovative”, sono costati agli italiani 119 milioni di euro. Acquistati da tale Domenico Arcuri che di certo non eccelle di efficienza e trasparenza – vedi il caso mascherine – in alcune scuole la scheda tecnica riporta la dicitura “sedute per adulti”, e quindi pericolosi per la postura dei ragazzi.
Così questi banchi pagati fior di quattrini, prima sono stati messi nelle aule con tanto di banchetti e rinfreschi – ci siamo dimenticati di Sergio Mattarella a Vo’Euganeo – poi sono stati usati come giostre dagli alunni che non stavano fermi, e poi siccome facevano venire mal di schiena sono stati trasferiti in soffitta. Per un epilogo che dire tragico è dire poco. Il macero.
Del resto anche uno stupido avrebbe capito che questi banchi non sarebbero stati usati. Uno perché le scuole all’epoca erano chiuse. Due perché le scuole avevano già i banchi monoposto. Tre perché non si capisce quale sia il senso per mantenere il distanziamento di un banco con le ruote che non sta fermo. Quattro perché in molte scuole erano già ricorsi anziché al taglio del nastro, al taglio del banco.
Azzolina aveva definito l’acquisto di questi banchi un risultato eccezionale.
Infatti.
Soldi buttati nel cesso.
Così, giusto perché amo raccontare le storie della gente e per dirvi quali danni può fare una incompetente.

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