
Il mio cervello non arriva totalmente a comprendere perché le seguaci del politicamente corretto che mai in questi giorni si sono adoperate per la terribile situazione delle donne afghane, si siano risvegliate dal loro imbarazzante letargo e abbiano attaccato le parole di Barbara Palombelli a Forum.
Anzi.
In un mondo dove mentecatti ragionanti col pene pensano che se indossi la minigonna o vai a fare un giro in spiaggia con un uomo sei passibile di stupro, trovo anche imbarazzante che la Palombelli si sia dovuta scusare e giustificare. Una frase discutibile la sua certo. Più che altro il contesto. In una sede televisiva dove dall’altra parte ci sono cani e porci che non vedono l’ora di far diventare carne da porco qualcun altro.
Soprattutto perché la morte cancella tutto. E la violenza, fisica o verbale, non è mai accettabile.
Palombelli ha detto che in 7 giorni ci sono stati 7 femminicidi. “A volte è lecito anche domandarsi: questi uomini erano completamente fuori di testa, completamente obnubilati oppure c’è stato un comportamento esasperante e aggressivo anche dall’altra parte? E’ una domanda che dobbiamo farci per forza soprattutto in questa sede”.
In questa sede appunto.
Forum è un tribunale. Non assegna lauree in Legge a chi lo guarda. E non è nemmeno una rivista di diete sgonfia pancia.
Ma i tecnici del politicamente corretto hanno interpretato la frase “pro domo sua”. Ossia.
La Palombelli giustifica i femminicidi.
Il che mi sembra anche molto imbarazzante che una donna si debba scusare. Ribadire l’ovvio a volte è estremamente pericoloso. Ma viviamo in un mondo dove non si può più dire niente.
Perché una schiera nutrita di pecore va in piazza a lanciare assorbenti in faccia ai poliziotti, tace quando ci sarebbe da lottare, e poi una mattina si sveglia e magicamente riappare.
Questo accade perché hanno talmente il cervello stuprato da una parte che non ci provano nemmeno a ragionare. Meglio far parte delle onde. Perfino il ministro Fabiana Dadone, quella che si era presentata seduta sulla sedia istituzionale mettendo i piedi sopra la scrivania, ha condannato la Palombelli dicendo che lede la dignità di tutte le donne. Mi chiedo che dignità abbia leso invece la Dadone mettendo i piedi sopra la scrivania offendendo tanta gente che aveva perso il lavoro.
Ora sì. Ci sono situazioni dove i rapporti sono ridotti allo stremo. Che non giustificano assolutamente omicidi e altro. Ma sono dei dati di fatto. Annotati nelle sentenze dei giudici. Indicati come elementi di fatto degli avvocati difensori. E degli atti dei pubblici ministeri. Basterebbe andare in un’aula di tribunale. Assistere a qualche processo per stupro. O peggio entrare nelle famiglie dove il clima esasperato è all’ordine del giorno.
Ieri, pensate, una donna di 38 anni a Roma ha dato fuoco al proprio uomo perché lui voleva interrompere la relazione. L’ha condotto in una stanza. Gli ha buttato addosso alcol etilico e ha acceso l’accendino. Fuori di testa.
Ma accade anche questo.
Accade anche questo in una società sempre più malata, debole, isterica, dove l’individuo per stare in piedi ha bisogno di qualcun altro.
Dove l’importante in un conflitto non è capire le ragioni ed essere empatici.
Ma uscirne vincitori. Prevaricare gli altri. Considerarli propri.
Ecco anche perché gli uomini ammazzano le donne.