Stamattina leggevo una cosa, passatami sotto il naso per caso. La cosa faceva così: “tieni traccia del Passato, ordina il Presente, progetta il Futuro”. Una frase che oggi mi serviva. E non so perché le cose capitano sempre quando ne hai bisogno. Già. Sì. Qualcosa che ti frulla per la testa. E che fatalità arriva la frase giusta. La dicitura. La persona. La notizia. Vuoi perché ci convinciamo. Vuoi perché accade così per caso, ma fatto sta che stamattina queste parole sono state per me salutari. Tieni traccia del Passato. Quante volte stupidamente diciamo di voler cancellare il passato, di voler ripartire da zero, di voler resettare, cancellare, annullare, svuotare le mente, cancellare via tutto; non capendo, non capendo che se tieni traccia del Passato avrai più cognizione del Presente. Non capendo che se tieni traccia del Passato avrai più la forza per andare avanti, che il Passato è memoria, tradizione, storia, famiglia. Che il Passato, quello che vuoi conservare, è l’unica cosa che ti fa sentire a casa. Un po’ come quella famiglia di cui vi parlavo stanotte per #Storie2020. Sì proprio quella. Quella c’ha il ristorante ultracentenario. Mai si chiederebbe di cancellarne il passato.
Ordina il Presente poi. Quante volte così disordinati, con le vite sregolate che corrono a mille, perdiamo il presente per proiettarci sul futuro. Il futuro che se non sei presente non si progetta nemmeno. Il futuro che se non sai dove stai andando, non lo percepisci nemmeno. Il futuro che se non sei qui ora non si costruisce nemmeno. E allora, allora stamattina di queste frasi ne avevo bisogno, perché ogni tanto quando hai troppe cose da fare, quando hai troppe persone da sentire, quando sei piena fino al collo, ecco ogni tanto si inceppano gli ingranaggi, ti si arrugginiscono i meccanismi. E tu sei lì che provi a svitare e svitare e svitare ancora, sei lì che provi a ruotare l’ingranaggio giusto, a girarlo, a svitarlo, a farlo roteare su se stesso, a dargli l’olio; sei lì che provi a cercare di scioglierlo, ad avvitarlo dall’altra parte, ma niente, il rumore è sempre quello. Sempre lo stesso. Quello di un marchingegno che cigola, che scricchiola, che digrigna i denti. E così. Così c’è bisogno di staccare. Di prendere un po’ d’aria. Di immergersi nell’atmosfera…
e da qui mi sono rigenerata 💙🌳☘️🍄
#sbetti