Forse non tutti sanno che nel referendum del 4 dicembre non serve il quorum. C’è poco da riempirsi la bocca al bar, tra un croissant e un cappuccino, e dire “io non voto, tanto fanno quello che vogliono”. Ebbene, sì cari miei. Adesso fanno quel cazzo che vogliono. Nel referendum costituzionale del 4 dicembre manca il quorum.
A stabilirlo è quel secondo comma di quell’articolo 138 che aleggiava nel vuoto e nel mistero. Una di quelle disposizioni che fino a che non ne hai a che fare un po’ te ne freghi. Ebbene ora quel comma da punto interrogativo piega la sua schiena e diventa esclamativo, diventa realtà. Ora è comprensibile a tutti.
Questo vuol dire che se vanno a votare 50 persone e di quelle 50, 48 decidono di cambiare la Costituzione, stop, retro. Alt. Si cambia.
Quarantotto persone cambiano la Costituzione.
Questo è di una gravità inaudita, un simile scempio in una forma di governo repubblicana che promana dai principi di democrazia e maggioranza. Una contraddizione, un rovescio alla sovranità popolare, un gancio al principio di democrazia e maggioranza che sbattono la guancia contro la finestra, infrangono i vetri e cadono di sotto. Ecco perché è importante andare a votare. Per far sì che non siano gli altri a decidere. Potete votare sì, come potete votare no. Basta che votiate. Bada però che non è referendum abrogativo e quindi se vogliamo cambiare la Costituzione voteremo sì, se non vogliamo voteremo no. Al bando tante chiacchiere: “Se perdo vado a casa”. Renzi l’ha buttata su un gioco di potere. Qui c’è in ballo una Carta che sta alla base dei nostri diritti.
Perché se dovessimo arrivare a fare la figura dei quattro poltroni che nemmeno una croce hanno la forza di apporre, allora sì, fanno bene a toglierci i diritti, farebbero bene a toglierci anche i doveri. Allora sì che avremo fallito. In tutti i sensi. Allora sarà la snaturazione del principio di responsabilità, l’affossamento della nostra identità e sovranità, l’ammissione che l’Italia davanti a una scelta è codarda, incapace di decidere.
Il fatto che la riforma costituzionale, contenuta nel ddl Boschi, sia comunque oggetto di un referendum senza quorum è di una gravità bestiale. Un procedimento, quello dell’articolo 138, che forse era uno dei pochi che meritava revisione. Un procedimento che dovrebbe essere aggravato ma che fino a che non ci tocca non ci preoccupa, non ci tange.
Ora però, sì, ci tange eccome.
Ora non possiamo dire “hanno deciso loro”, ora decidiamo noi.
#iovotoebasta #buonanottesbetti