Colonia è ovunque se ci facciamo Colonizzare

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Io ricordo ancora quel faccia da genitale che mi palpò il sedere in centro a Treviso. Era maggio o forse giugno di un soleggiato sabato pomeriggio. Un normale sabato da teenager passato tra amiche. Quando ancora ci si sedeva sugli schienali delle panchine e i tuoi genitori non sapevano che fumavi.
Così quando andavi a casa impiegavi più tempo per toglierti il fumo di dosso che per farti lo zaino del giorno dopo.
Quel giorno indossavo pantaloni bianchi, belli, attillati. Maglia nera, larga come piaceva a me e Buffalo ai piedi.
Ero ferma a parlare con le mie amiche quando passa un tizio che poggia la sua mano sul mio sedere. Mi girai e il mio istinto fu di mandarlo a fanculo. Ma lo fissai con disprezzo, schifata da un gesto così animale.
Stetti male.
Per un giorno.
Ma era un semplice palpeggiamento, nulla di grave, si sopravvive. Qualche testa di minchia che non avendo altro da fare, si divertiva evidentemente a usare ciò che non poteva avere.
Era il 2001. E 15 anni sono passati. Lui era un marocchino.
Stazione di Treviso, ai tempi poi di Gentilini che aveva rimosso anche le panchine per non far sedere gli immigrati.
Cos’è cambiato rispetto a quegli anni? Niente. Nulla. Anzi peggio.
Le città sono sempre meno sicure e i malintenzionati sono sempre di più.
Ma può succedere ovunque, Roma, Milano, Trieste, Londra, Parigi, Colonia.
Già. Colonia.
Quello che è successo a Colonia è grave. Ma anche quello che succede nelle nostre piazze è grave. Anche quello che accade nelle nostre case è grave. Italiani e non.
E le donne non sono una razza debole in via di estinzione.
E’ sempre stato nella bassezza dell’istinto dell’essere uomo che la donna può essere palpata, corteggiata pesantemente e abusata. E anche questo è grave. Ma è anche stato nella altezza della donna ritenersi inguardabile. Perché se qualcuno ti fa un sorriso per strada non vuol dire che sia uno stalker. Detto questo, purtroppo, anche nei posti di lavoro, negli uffici, a più di qualche donna è arrivata la palpatina.
O l’inseguimento notturno, quello che ti fa ansimare quando passeggi da sola con i tacchi nel centro di una città.
Anche questo è Colonia. O quando metti una minigonna e quello che potrebbe essere tuo nonno ti guarda come se non avesse mai visto due gambe di donna. Anche questo è Colonia.
O quando vai a un colloquio e ti chiedono se hai intenzione di avere figli. Quando ti dicono che quello é un mestiere da maschi. O quando ti siedi alla stazione a bere un caffè alle dieci di sera e ti guardi attorno e capisci che qualunque direzione tu possa prendere potrebbe essere pericolosa.
Anche qui siamo a Colonia ‪#‎Colonia‬.

Colonia è ovunque se ci facciamo Colonizzare.

#sbetti

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