“Chi sa qualcosa parli”.
L’altro giorno sono stata sul Piave per raccontare la storia di Alex Marangon, il ragazzo di Marcon (Venezia), scomparso dall’Abbazia di Vidor (Treviso) dopo aver partecipato a un rito sciamanico e ritrovato morto dopo due giorni.
Lo hanno trovato proprio sopra un isolotto, sul greto del fiume.
Il volto era tumefatto.
All’inizio tutti credevano fosse un suicidio, poi però ieri, mentre eravamo in diretta con Pomeriggio Cinque, è giunta la notizia: Alex non si è suicidato.
L’autopsia ha rilevato numerose ferite in testa, provocate da un corpo contundente.
Alex aveva 25 anni. Ne avrebbe fatti 26 a novembre.
Sono riuscita a mettermi in contatto con un amico e lo descrive come un ragazzo pieno di voglia di vivere, volenteroso, solare, curioso, faceva il barman, si guadagnava da vivere, un ragazzo semplice, solo che da qualche mese aveva intrapreso un percorso, come a dire, di “purificazione”, mi hanno detto.
Aveva aderito a questa cosa, che non si sa bene cosa, in cui credeva profondamente.
Ma Alex era così, mi raccontano, “tu gli dicevi una cosa, e lui la prendeva in considerazione. Non era fisso sulle sue idee. Ascoltava anche quelle degli altri”.
E poi, mi dicono, “non era uno sprovveduto Alex… Ma Alex ha girato il mondo, è partito su un camper, ha dormito ovunque. Dormiva anche su un’amaca se gli capitava”.
Ma facciamo un passo indietro. Alex sabato 30 giugno scorso, si reca a questa festa organizzata da Musica Medicina, ZuMusic Project, un gruppo che organizza dei ritrovi con canti sciamanici per entrare – dicono – “in profondità con la nostra voce, svelando l’energia che regna dentro di noi”. Parlano di luci e tenebre, di dei e demoni.
Solo che Alex quella sera non ha il biglietto di ingresso e per entrare paga 200 euro. In effetti questi di eventi ne fanno tanti e si fanno pure pagare.
Alla festa però accade qualcosa. Durante la serata agli ospiti sarebbe stata offerta una tisana a base di ayahuasca, una sostanza illegale in Italia, che crea potenti effetti allucinogeni. Alex si allontana e poco dopo sparisce.
La villa, l’ho vista ieri, si trova in centro, ma se esci dalla villa sul retro o prendi la via laterale, quella che volge verso quei campi che, di giorno, sono distese colorate di verde acquerello, ti inoltri in un percorso abbastanza tortuoso oscuro e tenebroso che, se ci arrivi, ti conduce dritto al fiume Piave. Qui fatta una scarpata di fango bastoni rotti e terra battuta, si arriva giusto dritti sui sassi e sul greto del fiume.
È possibile che Alex si sia inoltrato qui da solo a notte fonda? Con chi era? E perché si è allontanato dalla villa? Si è allontanato o l’hanno trascinato?
Ieri il procuratore ha detto che Alex è stato violentemente picchiato. “Il ragazzo è stato picchiato duramente”. Qualcuno lo avrebbe colpito più volte sul corpo, e anche alla testa, con un oggetto contundente.
Ora i genitori di Alex @lucamarangon lanciano un appello: “chi sa qualcosa parli”.
Credo che questo, a due genitori che hanno perso la creatura che hanno messo al mondo, glielo dobbiate.
sbetti
Qui i miei servizi su Pomeriggio 5





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