Da Libero del 5 dicembre 2023

La rapina è un film muto. Dura sei minuti. Sei interminabili minuti che paiono scorrere al rallentatore. Sono le 18.36 di mercoledì 28 aprile 2021. Un commando di tre uomini a volto coperto fa irruzione nella gioielleria di Roggero in via Garibaldi a Grinzane Cavour, provincia di Cuneo. Due rapinatori muoiono e uno rimane ferito.

Il 4 dicembre scorso, Mario Roggero è stato condannato a 17 anni di reclusione per duplice omicidio volontario e tentato omicidio. Una condanna che va oltre la richiesta del pubblico ministero Davide Greco che di anni ne aveva chiesti 14. Questo ha stabilito la Corte d’assise di Asti alla fine della camera di consiglio che si è tenuta ieri intorno alle 11.15. “I giudici ora sono in camera di Consiglio – ci scrive ieri Roggero – aspettiamo”. Ma dopo un po’ l’attesa ha fatto svanire quel minimo di speranza che era ancora accesa. Roggero è stato condannato in primo grado per aver ucciso due rapinatori, Giuseppe Mazzarino, di 58 anni, e Andrea Spinelli, di anni 44. Il terzo, Alessandro Modica, venne ferito a una gamba. Modica era riuscito a fuggire ma era stato arrestato poche ore dopo. Quel giorno i rapinatori minacciarono con un coltello alla gola la moglie di Mario, la colpirono con un violentissimo pugno, legarono con delle fascette la figlia e massacrarono di botte lui. La rapina durò sei minuti.

Sei interminabili minuti.

Se si guarda il video i minuti paiono scorrere al rallenty. Senza suoni. Nè voci. Come in un film muto. Ma per le vittime sono attimi di angoscia e terrore. Il video riprende anche il momento in cui il gioielliere esce dal negozio e insegue i banditi, ormai in auto, sparando i colpi della sua 38 special.

“Non potevo immaginare che la loro pistola fosse giocattolo – racconta Roggero a Libero – Quando accadono queste cose pensi a proteggere la vita dei tuoi cari. Loro stavano scappando. Ma Laura, mia figlia, era ancora legata e non vedevo mia moglie. Loro sono saliti in auto ma uno aveva ancora la pistola in mano. Così ho pensato: Non voglio succeda come sette anni fa, che scappano e poi non li prendono. In canna avevo 4 colpi. Sono 5 in tutto. Uno l’avevo sparato per aria dopo la quarta rapina nel 2014 a casa”. Roggero ci racconta di come abbia subito quattro rapine più dieci spaccate in negozio. “Quella del 2015 terribile. Ci ha sconvolto la vita. Mi hanno massacrato di botte. Mi hanno spaccato tre costole, il naso. Leso una spalla che ho dovuto far operare spendendo 12 mila euro, calci da rigore in tutte le parti del corpo. Una cosa bestiale”. 

Per la rapina invece accaduta nel 2021, quella che lo condanna a 17 anni, l’imputato difeso dagli avvocati Dario Bolognesi e Nicola Fava, aveva sempre respinto le accuse, invocando la legittima difesa e chiedendo l’assoluzione. In particolare il commerciante faceva leva sul terrore che aveva generato la precedente rapina, appunto, subita alcuni anni prima. I giudici togati e popolari, però, il 4 dicembre scorso, hanno sostanzialmente accolto l’impianto della procura, che ha accusato Roggero di duplice omicidio volontario e tentato omicidio. E la pena quindi, come detto, stabilita dalla Corte d’assise di Asti è superiore alle richieste dell’accusa, che con il pm Davide Greco aveva chiesto 14 anni di carcere. “È una follia, viva la delinquenza, che bel segnale per l’Italia”, ha commentato in tono sarcastico Roggero in aula subito dopo la lettura del dispositivo. La parola difesa stona con “un video in cui abbiamo visto un’esecuzione”, aveva detto il sostituto procuratore durante la requisitoria. Roggero ha sostenuto di avere sparato contro l’auto parcheggiata dei rapinatori perché temeva che i banditi avessero rapito sua moglie. “Le ero passato di fianco con la pistola in mano, senza vederla. Ancora adesso sono rimasto stupito quando ho visto i filmati, non ho quel fotogramma in testa”, ha detto Roggero in udienza. Da dire che Roggero alle famiglie dei rapinatori ha già versato 300 mila euro. Roggero ha due mutui ipotecari sulla casa. E si è indebitato di 140 mila euro. La Corte inoltre ieri ha riconosciuto alle famiglie dei rapinatori un risarcimento pari a 460 mila euro. Ma il risarcimento chiesto era molto di più. La quantificazione proposta ammontava a 2 milioni e 885mila euro per le sole provvisionali, cioè le cifre che un eventuale condannato deve pagare prima che arrivino i “veri” risarcimenti danni, stabiliti dal giudice civile. “Ora leggeremo le motivazioni della sentenza e faremo appello – ha detto l’avvocato Bolognesi – La mia prima impressione è che sia stata una camera di consiglio un po’ troppo breve per un caso che si presentava così complesso. Senza mettere in discussione la gravità di quello che è accaduto, i problemi che avevamo posto sul tavolo erano molto complessi, riguardavano il tema della legittima difesa putativa e le ragioni per cui il fatto è accaduto sono state esaminate da noi in modo molto articolato”.

Serenella Bettin


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